Liguria, il vice presidente Piana sulla cattura dei 7 cavalli selvaggi dell'Aveto: "Stanziati fondi appositi per la sicurezza e la sanità animale"

di Lorenzo Aluigi

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L’obiettivo è provvedere alla gestione della popolazione di cavalli domestici inselvatichiti con un approccio multidisciplinare per avere ricadute positive anche sullo sviluppo turistico

Liguria, il vice presidente Piana sulla cattura dei 7 cavalli selvaggi dell'Aveto: "Stanziati fondi appositi per la sicurezza e la sanità animale"

Nessuna dietrologia o fantasia per la cattura di sette cavalle dell’Aveto nell’ottobre 2022. Ripercorrendo brevemente le vicende questi animali che si trovavano in prossimità dell’abitato di Perlezzi è ampiamente documentato che sono stati dapprima radunati nell’area della Malga Perlezzi, poi trasferiti in un recinto a Bocca de Moà per le necessarie verifiche sanitarie dal personale competente della ASL4. Una volta identificati dall’Autorità Sanitaria con microchip la proprietà degli stessi è stata attribuita al Comune di Borzonasca, quindi sono stati rilasciati”.

Così risponde in una nota il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana alle interrogazioni del consigliere Giovanni Battista Pastorino (Linea Condivisa) in merito alla cattura delle cavalle dell’Aveto dell’autunno scorso.

Proprio per garantire il benessere animale e per tutelare in primis la sicurezza degli abitanti e poi le colture agricole - continua l’assessore Alessandro Piana - è in corso uno studio al fine di definire un progetto, questi sì, di iniziativa della Giunta. L’obiettivo è quello di consentire alla Regione e agli Enti competenti, tra cui il Parco Naturale Regionale dell’Aveto, di provvedere alla gestione della popolazione di cavalli domestici inselvatichiti con un approccio multidisciplinare che può dare origine anche a ricadute positive dal profilo ambientale e dello sviluppo turistico. Ci terrei a puntualizzare che questa amministrazione è la prima ad aver stanziato dei fondi appositi per la sicurezza e la sanità animale, per gestire i cavalli e considerarli da 'problema' a risorse di un turismo ambientale sempre più apprezzato. Abbiamo anche valutato in passato l’ipotesi di affidamenti senza scopo di lucro, ma per le troppe difficoltà burocratiche e pratiche è una strada al momento non percorribile”.