Liguria, il gran calore brucia frutta e verdura causando perdite importanti di prodotto

di Anna Li Vigni

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Luca Dalpian, presidente Coldiretti Genova: "A dura prova coltivazioni e allevamenti delle nostre imprese"

Liguria, il gran calore brucia frutta e verdura causando perdite importanti di prodotto

Il caldo torrido sta bruciando la frutta e verdura nei campi provocando la perdita del raccolto che in alcune aziende arriva fino al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all'uva, dai pomodori alle melanzane. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti in relazione all'ondata di afa che investe l'Italia con conseguenze sulle persone ma anche sugli allevamenti e sulle coltivazioni risparmiate invece dal maltempo e dalla grandine, che ha colpito a macchia di leopardo il nord Italia con milioni di euro di danni nelle campagne. Le scottature da caldo, spiega Coldiretti, danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. "Il caldo di questo periodo sta mettendo a dura prova le coltivazioni e gli allevamenti delle nostre imprese. Il gran calore ad esempio nella frutta fa perdere una quantità importante di prodotto a causa delle scottature del prodotto. Gli animali riducono la produzione di latte. Anche per chi lavora al sole queste temperature sono troppo alte", spiega Luca Dalpian, presidente della Coldiretti Genova. Situazioni di difficoltà si registrano in tutte le Regioni dove il caldo favorisce la rapida maturazione delle produzioni agricole nei campi che devono essere raccolte tempestivamente. Un impegno che si scontra con le alte temperature che ostacolano le operazioni agronomiche in campagna, che vede occupate in questo periodo quasi mezzo milione di persone. Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori sono state adottate - precisa Coldiretti - strategie ad-hoc, dall'utilizzo dei dispositivi di protezione allo stop alla raccolta nelle ore più calde fino al lavoro notturno. "Servono accordi tra le parti sociali per garantire flessibilità degli orari di lavoro evitando i momenti piu' caldi della giornata a tutela la salute dei lavoratori senza perdere i raccolti cosi importanti per gli approvvigionamenti alimentari del Paese in un momento di grandi tensioni negli scambi commerciali e sui prezzi", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.