Liguria: 13 milioni a 49 imprese per efficientamento energetico

di Redazione

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L'assessore Alessio Piana: "Vogliamo da un lato contenere i consumi e dall'altro produrre energia sempre più pulita"

Liguria: 13 milioni a 49 imprese per efficientamento energetico

"Regione Liguria è pronta ad accompagnare 49 imprese nel processo di miglioramento energetico e riduzione dei consumi delle attività produttive". A dirlo è l'assessore allo Sviluppo economico Alessio Piana alla chiusura del bando regionale da 10 milioni di euro, rientrante nell'azione 2.1.2 del PR FESR 2021-2027, in favore delle MPMI intenzionate a investire in efficientamento energetico.

Sono, infatti, pervenute a Filse alla scadenza della misura 49 domande per un importo richiesto pari a 13,1 milioni di euro. Si ricorda che l'agevolazione regionale per le micro, piccole e medie imprese è concessa, a copertura dell'88% dell'investimento effettuato, in parte a fondo perduto (43%) e in parte a prestito (45%) e che i progetti, per essere ammissibili al co-finanziamento regionale, devono prevedere un risparmio almeno del 30% delle attuali emissioni di gas climalteranti dello stabilimento o del complesso degli stabilimenti dell’impresa. Per le grandi imprese l'agevolazione è limitata al prestito a tasso particolarmente vantaggioso a copertura massima dell'80% dell'investimento.

"L'ottimo risultato di questa misura, che viaggia in parallelo rispetto a quanto fatto in favore degli enti pubblici, dimostra la necessità di contenere da un lato i consumi e produrre dall'altro energia sempre più pulita - spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana - Da tempo sosteniamo le imprese che investono in una reale evoluzione energetica, sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente. E l'impegno regionale - continua l'assessore - è quello di accogliere quante più domande possibili, rifinanziando se necessario lo strumento per soddisfare tutte le richieste con esito positivo".

L’investimento minimo consentito per accedere alle agevolazioni per le microimprese era fissato in 20 mila euro, mentre per le piccole, medie o grandi imprese gli investimenti dovevano essere almeno di 100 mila euro.