La Spezia, sequestrati 330 mila dispositivi medici cinesi spacciati per tedeschi
di Alessandro Bacci
Stavano per essere immessi in commercio sul territorio italiano ma il carico è stato intercettato in porto

Oltre 330 mila dispositivi medici, pronti a essere immessi nel mercato o destinati a istituti sanitari pubblici, sono stati sequestrati in porto a La Spezia: è il bilancio dell'attività di servizio condotta dai funzionari dell'ufficio antifrode della dogana congiuntamente ai militari del gruppo della guardia di finanza, a seguito di un'ispezione di merce proveniente dalla Cina.
Due persone, tra cui un imprenditore tedesco, sono stati denunciate per vendita di prodotti industriali con segni mendaci. I dispositivi medici di classe 2, in particolare cannule per flebo, stavano per essere immessi in commercio sul territorio italiano con la mendace indicazione del luogo di fabbricazione; le confezioni riportavano, in più parti e in modo palesemente ingannevole, le diciture Hamburg Germany (con chiaro richiamo alla omonima città tedesca) e nessun riferimento al reale luogo di produzione. La merce, infatti, era prodotta in Cina ma su ordine di una società tedesca con sede ad Amburgo, la quale a sua volta l'aveva ceduta a una società del bresciano, che ha espletato le formalità doganali quale destinataria finale della spedizione.
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