La settimana rovente per l'economia genovese: dal porto al momento clou del ponte

di Paolo Lingua

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Il punto di Paolo Lingua

La settimana rovente per l'economia genovese: dal porto al momento clou del ponte

La “settimana del mare” (traduciamola così in maniera più simpatica in italiano) segna, giorno dopo giorno, progetti e sogni per il nostro territorio e per l’economia che è il vero DNA della città e della sua storia. Non ‘è solo un meeting, dove promozione d’immagine, cultura ed economia s’intrecciano, ma anche il disegno di una immagine reale e di progetti che dovranno sgranarsi nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Agenti marittimi, promotori del progetto, armatori, terminalisti, spedizionieri, trasportatori, brokers sono tutti collegati e intrecciati per valorizzare il porto e tutto quanto attiene allo shipping. Anche perché non mancano le preoccupazioni in tutto il settore perché ci sono cali di traffici e diminuzioni di giri d’affari.

Dati ufficiali che non sono strettamente e direttamente collegati al crollo del ponte Morandi, ma hanno radici precedenti al dramma. Per tutta la settimana trullerà il tamburo del porto e sarà importante anche sul piano psicologico per gli interessi di Genova e del suo porto. “Shipping week” non è solo un evento. E’ un momento di riflessione. Mentre sventolano le bandiere in porto però, come del resto è già stato detto e sottolineato,   scatta  - parallela – la settimana che segna il passaggio tra la demolizione e la ricostruzione di quello che è stato il ponte Morandi e che, forse, sarebbe bene  non chiamare più così. Con tutto il rispetto per l’architetto che disegnò un progetto, poi forse tradito in fase di costruzione  e che ebbe alcune altre sue progettazioni con esiti negativi,  sarebbe bene cambiare il nome alla nuova struttura.  Domani sarà posto -simbolicamente ma anche come segno dell’inizio d’una realizzazione concreta – il basamento della prima pila sulla quale poi appoggiare il nuovo ponte.

A Genova, accanto allo schieramento delle autorità locali e delle istituzioni, sarà presente il ministro Danilo Toninelli il quale dovrà poi riflettere sulla situazione generale delle infrastrutture a Genova e nel sistema del Nord Ovest. Inutile ripetere che il partito cui appartiene Toninelli, il M5s, ha svolto in campagna elettorale una battaglia ideologica contro le grandi opere. Ma ora la situazione è cambiata e  i “grillini” hanno smorzato in parte la loro vis polemica, anche  perché Salvini la pensa in maniera del tutto opposta. Non va dimenticato che la Tav Torino – Lione, se completata, dovrebbe intrecciarsi  e implementare le funzioni del Terzo Valico e della autostrada rimessa in funzione dopo La ricostruzione del ponte. E, non certo per pura coincidenza, venerdì prossimo 28 giugno. Sarà a Genova Matteo Salvini, per assistere alla demolizione delle pile del lato est del ponte, una operazione assai complessa che ha richiesto verifiche, prove  per evitare rischi, ulteriori demolizioni e una serie di procedure intrecciate per evitare qualsiasi rischio per la zona e soprattutto per quella parte della popolazione che è ancora residente. Ci sarà lo spostamento delle vetture, la chiusura degli edifici e dei singoli appartamenti ancora abitati e lo spostamento per oltre 12 ore (o 24 se sarà necessario)   di oltre mille residenti. Sarà una operazione che coinvolgerà, direttamente e indirettamente, tutta la città, anche in un impegno di solidarietà concreta e psicologica nei confronti di chi da quasi un anno ha sofferto e soffre la ferita del crollo con tutti gli effetti devastanti per la vita di tutti i giorni che ne è conseguita. Ma è indubbio che, voltata la pagine del mese di giugno, comincerà l’operazione di ricostruzione e quella della rimozione o comunque della sistemazione delle macerie. Sarà una “nuova Genova” che si muove verso obiettivi positivi, sostenuta dalla speranza. Gli occhi di tutti sono fissi sulla terra e sul mare per un domani diverso e migliore.

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