La richiesta delle compagnie crocieristiche e cantieri navali: "Includere tecnologie marittime nel Green Deal Industrial Plan"
di Redazione
Per CLIA (associazione mondiale della crocieristica) e Sea Europe l’innovazione del comparto marittimo è cruciale per arrivare a zero emissioni.
CLIA, associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, e SEA Europe chiedono congiuntamente alla Commissione Europea che il comparto industriale che sviluppa tecnologie marittime (cantieristica e fornitori di equipaggiamenti navali) diventi parte integrante del “Green Deal Industrial Plan”.
Con il “Fit for 55” l’Ue ha fissato un ambizioso piano di riduzione delle emissioni generate dal trasporto marittimo: risultato raggiungibile solo attraverso investimenti in innovazione e nuove tecnologie “pulite”. Grazie a tale approccio, inoltre, l’Europa può mantenere la leadership mondiale nella cantieristica navale. Le navi da crociera rappresentano circa l’80% del portafoglio ordini complessivo di tutti i cantieri europei e, con oltre 78 nuove navi da crociera in costruzione nei prossimi cinque anni, ciò equivale a investimenti diretti pari a 45 miliardi di euro.
"L'industria navale è al centro dei processi di innovazione e di sviluppo di tecnologie pulite e, come tale, deve essere inclusa nella strategia della Commissione” dice Marie-Caroline Laurent, Direttrice CLIA Europa. “Oltre il 93% delle navi da crociera viene costruito in Europa e le compagnie stanno effettuando investimenti significativi affinché, in collaborazione con i cantieri navali, le navi siano dotate di tutte le più moderne tecnologie, tra cui celle a combustibile, batterie e nuovi sistemi di propulsione, così da accompagnare il settore verso l’obiettivo di emissioni zero”.
“L’industria che sviluppa le tecnologie marittime svolge un ruolo chiave nel raggiungere gli obiettivi che l’Unione europea ha fissato con il Green Deal, l’Agenda Digitale e per la Blue Economy. Includere questo settore nel Green Deal Industrial Plan produrrebbe benefici non solo per la competitività del comparto, ma per tutto ciò che riguarda i mari europei” dice Christophe Tytgat, Segretario Generale SEA Europe.
Il Green Deal Industrial Plan si articola su quattro pilastri: contesto normativo, finanziamenti, skills e mercato. Poiché i nuovi sistemi di propulsione navale e i carburanti alternativi rappresentano una delle maggiori opportunità per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, CLIA e SEA Europe chiedono che il comparto venga incluso nel Temporary Crisis and Transition Framework (TCTF) e nel sistema “EU Fundings”
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