La nuova vita degli oli minerali usati, un modello italiano di successo
di Simone Galdi
Incontro con Riccardo Piunti, presidente del Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati
Ospite di "Green Energy & Circular Economy" a Telenord, in un'intervista di Simone Galdi, il presidente di Conou, Riccardo Piunti, ha illustrato la mission e il modello della raccolta degli oli minerali usati in Italia, tra i sistemi più efficienti del mondo.
La storia di successo - "Da 40 anni Conou fa un piccolo miracolo, nel senso che raccoglie tutto l'olio minerale usato in Italia. L'olio minerale è quello dei motori, quello delle fabbriche usato in tanti processi industriali. Anche l'olio del motore della vostra auto non è altro che olio minerale usato. Viene tutto raccolto dai raccoglitori del Conou in Italia e viene rigenerato, cioè restituito a nuova vita. Ovviamente le rese non sono al 100%, perché delle parti dell'olio minerale sono degradate sono riutilizzabili ma non sotto forma di olio: ci si fa il bitume, il gasolio, ci sono altri modi per usarlo. Però per il 70-80% torna ad essere olio utilizzato. Stiamo parlando di quelli che si chiamano oli minerali, quelli di derivazione petrolifera, ed è per questo che poi la nostra filiera consente di risparmiare importazioni di petrolio".
La nuova vita - "Raccogliamo tutto l'olio minerale in Italia, lo andiamo a raccogliere in 103.000 posti diversi: lo analizziamo, lo selezioniamo, controlliamo la qualità e dopodiché viene destinato a tre impianti di rigenerazione che sono in Italia, uno a sud, uno al centro e uno al Nord. E in questi tre impianti di rigenerazione l'olio viene ripulito completamente, gli vengono tolte le parti che si sono degradate, che magari sono diventate molto leggere e ci si fa del gasolio o molto pesanti, ci si fa dell'asfalto del bitume. E il cuore di questo 70-80% dell'olio viene pulito da tutti i contaminanti che ha acquisito durante la sua dura vita".
Il modello da esportare - Il risultato del know how è così brillante perché il nostro è un modello organizzativo brillante. Avere un consorzio indipendente senza fine di lucro come siamo noi, che gestisce e in qualche modo governa 60 imprese indipendenti e autonome. E noi riusciamo a indirizzarle tutte nella giusta direzione. Ecco, questo miracolo organizzativo è la prima cosa che io vedo nel futuro, perché secondo me il modello italiano di funzionamento di queste filiere circolari, di cui l'olio è l'esempio più importante, è un modello che può essere esportato. Noi abbiamo richieste di grosse società petrolifere di altri Paesi, anche non certo più avanzati ma che hanno molti problemi ambientali e ci vengono a chiedere 'come fate?'. Ecco , per rispondere a questa domanda diciamo che è il nostro modello organizzativo".
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