"La fusione Terminal PSA-Sech è fuorilegge: costituirebbe un monopolio"

di Antonella Ginocchio

Le preoccupazioni dei protagonisti dello shipping, sindacati e amministratori a "Fuori Rotta"

Video momentaneamente non disponibile.

L’annunciata fusione Terminal tra il Sech e Psa di Voltri non è consentita dalla legge e in queste condizioni non s’ha da fare. E’ questo, in sintesi il messaggio lanciato dai protagonisti dello shipping genovese, da sindacati ed amministratori, lanciato durante la puntata di Fuori Rotta, il programma di approfondimento di Telenord, andata in onda venerdì 7 febbraio alle 21.

>> GUARDA LA PUNTATA <<

A lanciare il primo affondo Aldo Spinelli, uno dei principali protagonisti della vita dello shipping, che ha ammonito: “La fusione non è concepibile, la legge non la consente”. Spinelli ha quindi ribadito la necessità di difendere il lavoro degli operatori italiani (Psa è una multinazionale con base a Singapore) : “Ma che senso ha che si diano dei soldi a degli stranieri per portare via il traffico da Genova? Dobbiamo difendere soprattutto il lavoro dei portuali”. Durissimo l’imprenditore che, riferendosi anche alla situazione di Vado, ha incalzato: “Si fanno i terminal con i soldi degli italiani e poi si porta via il lavoro ad un terminalista che si è conquistato questo traffico a Genova. Si crea un danno enorme ai lavoratori . E tutto questo porta via dei traffici dal nostro porto che magari un terminalista aveva conquistato e difeso andando in giro per il mondo” E ancora; “ Gli stranieri non pagano le tasse al governo italiano”:

Sulla medesima lunghezza d'onda Augusto Cosulich, operatore, il quale ha evidenziato che con la fusione si formerebbe un monopolio e “verrebbe meno la libera concorrenza”.

Molte perplessità sono state sottolineate dai sindacati confederali dei portuali. I segretari Enrico Poggi, Roberto Gull e Davide Traverso, di Cgil, Uil e Cisl esprimono preoccupazioni per molti aspetti della vicenda non ancora chiariti. Mancano – dicono – i necessari chiarimenti dell'operazione a tutti i livelli istituzionali, come ribadisce anche il presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini

L'assessore comunale ai porti, Francesco Maresca d'altro canto ha ricordato che le recenti disposizioni hanno escluso Comune e Regioni dai consigli di gestione dei porti italiani: un errore strategico, che toglie voce alla città sul suo porto.

L’ex presidente della Spediporto, Piero Lazzeri ha aggiunto come in Italia gli interventi del Governo siano in ritardo e puntati sul rinvio. L’onorevole Edoardo Rixi , ex viceministro alle infrastrutture, ha ribadito che appare persino impossibile che a livello di governo si faccia così poco per rimuovere la burocrazia eccessiva e le contraddizioni di normative complesse e lascia capire che ci si aspettava di più sul piano operativo da parte del nuovo ministro De Micheli. “Mi sarei aspettato che il ministero convocasse le parti, possibilmente non proprio a ridosso del momento in cui si sta per fare la fusione. - ha ribadito - Improprio anche inserirlo nel decreto Milleproroghe, visto che non si tratta di una proroga. Questo ha creato un conflitto assurdo in un'associazione come Assoterminal, importante per l'economia del paese. Dobbiamo iniziare a pensare di gestire un mondo globale. Qui invece si sarebbe avuto un blitz che avrebbe sconvolto i porti italiani. Manca un governo che abbia una visione sui porti. Oggi non lo vedo

Infatti, per tutti è inaccettabile il fatto che si sia pensato di intervenire con un semplice emendamento presentato con il decreto Milleproroghe, per cancellare l’articolo 18, comma 7, della legge 84/94 sulla portualità, che vieta ad un terminalista di avere due concessioni all’interno della stessa Autorità Portuale, relative alla medesima attività. L'onorevole forzista Roberto Cassinelli ne aveva presentato uno, ma l'ha poi ritirato, come lui stesso ribadisce in un'intervista a “Fuori Rotta”. La materia deve essere trattata in maniera più complessiva e non semplicemente con un emendamento, ha in sintesi convenuto Cassinelli. Si discute ancora di un altro emendamento, quello presentato dall’onorevole del Pd, Franco Vazio. Il primo è stato dichiarato inammissibile. Il parlamentare ne ha quindi presentato un secondo, del quale non si conosce ancora la sorte.

A proposito di fusione, Spinelli ha ricordato infine che uno degli aspetti che potrebbe accentuale il rischio d’un monopolio dipende anche dai ritardi per la realizzazione della nuova diga foranea. L'infrastruttura permetterebbe l’arrivo di nuove navi di maggiore capacità e quindi favorire nuovi approdi.

>> GUARDA LA PUNTATA <<