Intervista ad Achille Lauro: "Mi sento libero e rock and roll"

di Claudio Cabona

L'artista sarà sabato alle 14.30 alla Feltrinelli e suonerà dal vivo il 13 luglio al Porto Antico

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Di essere visto come uno che fa trap non ne può più: in Achille Lauro "c'è la voglia di parlare a tutti, di rimanere". Un primo assaggio del suo cambiamento - polemiche a parte, legate a chi ha voluto leggere in 'Rolls Royce' un inno alla droga - lo ha dato a Sanremo, ora il piatto forte: le 10 canzoni di '1969', disco in uscita il 12 aprile, con riferimenti espliciti fin dalla copertina, con le icone James Dean, Elvis Presley, Marilyn Monroe e Jimi Hendrix a incorniciare il tatuatissimo volto dell'artista romano. "Gli anni 60 e 70 sono stati l'epoca più importante a livello creativo, c'era voglia - racconta il 28enne Lauro - di cambiamento e di libertà ed è quello che stiamo inseguendo e per questo abbiamo messo in copertina quattro icone". Nel disco tornano i "vuoti interiori", ma esplorati in modo diverso: Ma nelle 10 tracce di '1969' "ci sono anche leggerezza e  malinconia. E' quello che siamo tutti, ci sono alti e bassi e io ho cercato di fissare questi momenti con la musica". L’artista romano sabato 13 aprile alle 14.30 sarà alla Feltrinelli di via Ceccardi per incontrare i fans, mentre il 13 luglio suonerà al Porto Antico. Un live targato DuemilaGrandiEventi. Foto di Cosimo Buccolieri .