In Liguria sono arrivate le nutrie: "Una minaccia per la nostra biodiversità"

di Alessandro Bacci

Alcuni esemplari in Vallescrivia: "È una delle cento specie invasive più dannose al mondo, alterano gli argini dei fiumi e danneggiano le colture"

Brutte notizie per la biodiversità della Vallescrivia. Il fotografo naturalista Ugo de Cresi ha raccolto le immagini di un nucleo familiare di Nutria (Myocastor coypus) nei pressi del comune di Isola del Cantone. "Questo roditore, originario del Sudamerica (dove viene predato da Giaguari, Puma, Ocelot, Caimani, Rapaci e grossi serpenti come Boa e Anaconda) oltre a rappresentare una minaccia per la nostra biodiversità è responsabile di alterazioni massive degli argini dei fiumi mentre occorre specificare che non esistono casi documentati di malattie che siano state trasmesse dalla nutria all'uomo o agli animali domestici. Si tratta di uno dei roditori più grandi presenti in natura, che può raggiungere il metro di lunghezza dalla testa alla coda, con un peso fino a 15-17 chilogrammi per i maschi più grossi. Il corpo è robusto, mentre la grande testa è dotata di mandibole forti, dalle quali si notano grandi incisivi di colore arancione acceso, una delle peculiarità che contraddistinguono di più questo animale, vegetariano e prolifico."
 
Un animale che già in altre parti d'Italia si è rivelato dannoso: "E' considerata dannosa per via del suo impatto negativo sulle colture (barbabietole, mais, patate, ecc.), sulla biodiversità e sull’equilibrio idrogeologico, la nutria rientra nella famigerata lista delle cento specie invasive più dannose al mondo, stilata dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN). Alla sua abitudine di scavare gallerie negli argini, viene attribuito un impatto negativo e pericoloso sulla stabilità delle acque, che può favorire gli straripamenti, ma non è facile calcolare il deterioramento effettivo in questo senso. Anche sui danni alle colture terrestri non c’è totale concordanza, perché in genere gli esemplari non si allontanano molto dai corsi d’acqua, pertanto solo le coltivazioni a ridosso dei canali sarebbero prese di mira. La Nutria arriva da nord, attraverso due corridoi. Il primo è l'asse Alessandria>Ovada con du esemplari avvistati nel torrente Neirone, nel 2019. Ed il secondo stutturalmente più importante, attraverso il fiume Scrivia dove sono stati osservati gli esemplari delle immagini in allegato.
La via di discesa passa dal pavese, attraverso Tortona. Nei pressi di Busalla, sempre nel fiume scrivia si registrava negli anni 90 la presenza di uno o due esemplari di cui si persero quasi subito le tracce.
 
(Foto e video Ugo de Cresi)