Il Salone della speranza e della ripresa
di Paolo Lingua
La 61° edizione del Salone Nautico Internazionale ha chiuso oggi sfiorando il massimo della potenziale presenza prevista assestandosi grosso modo sulle 95 mila presenze. Sono stati sei giorni molto intensi e Genova e il territorio hanno ritrovato lo spirito e la condizione degli anni d’oro della manifestazione, tornata decisamente al livello internazionale per quantità di espositori e per la qualità dei prodotti. Questa edizione del Salone merita più d’una riflessione perché è stato letto e interpretato come un passaggio – concreto ed emblematico – della ripartenza della città e della regione dopo quasi due anni di blocco provocato dalla pandemia. In coincidenza con l’evento si sono profilate e non solo sul piano di semplici annunci molti movimenti in crescendo di realtà cittadine. Basterebbe fermarsi proprio dell’area del Salone e di quella che ormai può essere definita la “ex Fiera”. Gli edifici che per oltre quarant’anni hanno ospitato i numerosi eventi fieristici sono stati rapidamente demoliti e ora al loro posto sorgeranno edifici di abitazione vista mare su design di Renzo Piano che ha ideato due anni fa l’assetto del Waterfront di Levante. Oltre alle residenze vip che dovrebbero essere pronte in meno di tre anni, sarà ristrutturato il Palazzetto dello Sport (che ospiterà anche ristoranti e negozi, oltre che manifestazioni sportive al coperto). Ma l’area cambierà fisionomia perché sarà percorsa da un canale mentre la fascia di approdo potrà ospitare centinaia di imbarcazioni in più delle capienza attuale. Se non sarà per il prossimo anno, il Salone del 2023 e sicuramente quello del 2024 segneranno un record mondiale di esposizioni. L’area della Foce assumerà la fisionomia d’una capitale mondiale della nautica da diporto, disponibile per tutto l’anno e quindi con un alto potenziale di ospitalità per iniziative del settore. Al di là di questo nuovo e prestigioso quartiere, nell’intero porto di Genova molte iniziative sono in movimento, perché si è tornati a parlare della ristrutturazione dell’edificio storico vintage dell’ Hennebique, abbandonato da anni e di nuovi assetti di approdo per il settore crocieristico, per non parlare di Ponte Parodi che, abbandonato a un progetto sbagliato che non sarà mai realizzato, dovrà trovare una adeguata sistemazione e un ruolo operativo. Infine, sul piano invece delle strutture funzionali si attende il decollo per lo spostamento a mare della diga foranea che consentirà, con opportuno dragaggio dei fondali, l’approdo delle unità, soprattutto del settore merci, di ultima generazione. Se tutti i progetti decolleranno e saranno realizzati nei tempi previsti, lo scalo genovese confermerebbe una prestigiosa leadership mediterranea ed europea: è l’obiettivo che le istituzioni (Regione, Comune ma anche tutte le associazioni imprenditoriali) hanno richiamato nelle dichiarazioni di chiusura del Salone e inserito nelle prospettive immediate operative, visto che le ultime previsioni degli specialisti indicano una ripresa economica e produttiva dell’Italia alla fine dell’anno con indici superiori alle previsioni. Accanto a queste indicazioni e dichiarazioni di volontà e di operare, il sistema produttivo genovese e ligure nell’arco di due-tre anni dovrebbe raggiungere una condizione ottimale per quel che riguarda il sistema dei trasporti. C’è infatti da augurarsi che la condizione delle autostrade, sulle quali fervono lavori di assestamento e di importanti interventi dopo anni di errori e di trascuratezza, torni ottimale, così come si dovrebbe potenziare il sistema ferroviario con il completamento dei lavori del Terzo Valico che velocizzerà gli sposamenti ei persone e merci dalla costa al centronord dell’Italia, puntando al cuore dell’Europa. Si spera poi nell’arrivo di investimenti strutturali del Recovery e nel recupero di 8iniziative (di cui s’è smesso di parlare) come la famosa Gronda. Ma accanto ai soliti dubbi (che sussistono) rispetto a molte promesse del passato rimaste sospese al vento, si ha la sensazioni che sia stato introdotto un passa concreto. In questa chiave sventola il vessillo del Salone Nautico: per Genova la fortuna viene sempre dal mare. Così ci ha insegnato la Storia.
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