Il rilancio della Liguria attraverso la ripresa dei porti

di Paolo Lingua

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Il rilancio della Liguria attraverso la ripresa dei porti

Rispetto all’anno scorso, nel dato generale del mese di luglio, c’è stata una ripresa generale del traffico portuale del 12% per quel che riguarda il sistema del mar Ligure occidentale  (Genova, Savona e Vado). E’ certamente un valore importante, considerato che il sistema è il primo porto italiano per livello di traffici, in funzione non solo nazionale, ma anche europea. La crescita, nonostante la pandemia che l’anno scorso aveva fatto segnate dati in pesante calo, riguarda soprattutto tutti i settori delle merci, mentre i cali, ma l’sito statistico era scontato, riguardano il traffico passeggeri e in particolare le crociere, mentre i traghetti hanno tenuto  e sono cresciuti. E’ stato indubbiamente un anno difficile e tormentato, ma che ha dimostrato la tenuta dello scalo ligure per eccellenza. Ci sono molti aspetti interessanti che investono l’immediato futuro. Il primo, sempre per restare sui temi di base, riguarda il settore crocieristico che, con il calo della pandemia, dovrebbe, pian piano, riprendere.

Ma le scommesse più importanti riguardano tutto il settore merci, in particolare i containers e le rinfuse solide, per non parlare del traffico industriale  che è quello che è più strettamente collegato alla ripresa economica generale non solo nazionale ma dell’intero sistema mondiale. Ci sono molti interrogativi sulla ripresa economica e produttiva della Cina, ma non pochi interrogativi sulla movimentazione dei sistemi produttivi occidentali e in particola degli Usa che, nella politica annunciata dal presidente Biden, hanno confermato di puntare sulla ripresa  dei rapporti con il mpondo occidentale e in particolare dell’Europa. Per quel che riguarda il sistema genovese-savonese, che è il primo in Italia, c’è anche molta attesa per quel che riguarda le ristrutturazioni dello scalo, a cominciare dal nuovo assetto della diga foranea che sarà realizzata più al largo in modificare l’approdo delle unità, in particolare commerciali, di ultima generazione, con dimensioni e carichi assai maggiori di quelli attuali.

Non si avrà un risultato immediato ma entro tre o quattro anni al massimo il nuovo sistema sarà funzionante e porterà a un salto di qualità  nel sistema. Nello stesso tempo sarà possibile far decollare il traporto delle merci sulla strada ferrata perché sarà pronto e in pieno funzionamento m il Terzo Valico che dovrebbe inserirsi  nel sistema per Milano e per il centro Europa, un’area  altamente industrializzata che per il momento vede ancora la leadership del sistema merceologico che proviene dal Nord Europa (porti di Rotterdam, Amsterdam e Anversa) che ancora mantiene un ruolo di leadership per la storica organizzazione del traffico marittimo, collaudata da decenni. Alcuni interrogativi sull’evoluzione dei traffici e dello shipping dei prossimi anni riguardano l’evoluzione della produzione industriale che, in Liguria, ha da sempre mantenuto tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni.  Per questi aspetti, tutt’altro che da sottovalutare,  le considerazioni sul futuro  dei traffici legati al marittimo e allo shipping in generale, lasciano aperti ancor dai dubbi, anche se la tenuta, in piena pandemia, lascia in molti casi perplessi.

Ma ci sono tanti aspetti della vita dello scalo che consentono di respirare: si deve puntare a nuovi sistemi di attracco, pensando alle unità di ultima generazione, ma anche ad altri aspetti quali potranno essere il momento recettivo che agirà in senso positivo con il potenziamento della cantieristico a levante e con i ruoli integrativi del Waterfront di Levante in via di realizzazione. Ci sono insomma tutte le premesse per una netta ripresa ma soprattutto per una grande crescita, collegata a tutto il resto della realtà ligure in trasformazione.