Il pusher che non diventa mai maggiorenne per evitare l'arresto
di Michele Varì
Da anni dichiara date di nascita diverse e stamane ha esibito un passaporto
Ogni anno, e da tre anni, un giovane pusher straniero quando viene sorpreso a spacciare droga dichiara ai carabinieri date di nascita diverse, sempre maggiori di un anno. "Sono nato nel 2002", "sono nato nel 2003", e via di questo passo. Obiettivo: rimanere perenemente minorenne per evitare l'arresto.
Lui dice sempre di avere 17 anni, "quasi 18": lo aveva detto due anni fa, lo ripetuto ieri quando i militari lo hanno fermato a vendere una dose di crack ad un genovese di 47 anni per questo segnalata come assuntrice alla prefettura.
I carabinieri della sezione Maddalena, che ormai lo conoscono bene, lo hanno accompagnato in un ospedale dove grazie alle radiografie dei polsi è stato accertato che avrebbe minimo 19 anni, lo stesso risultato delle lastre a cui era stato sottoposto un anno prima.
Tutto chiaro allora? Neanche per sogno, anche se in casi come questi gli accertamenti clinici per i giudici diventano la prova principe per le decisioni, il giovane spacciatore stamane ha sparigliato il campo esibendo, con tanto di avvocato al seguito, un passaporto che attestava quanto lui ha sempre dichiarato: ossia che è nel 2002 e avrebbe compiuto 18 anni fra pochi mersi. Dunque è ancora minore. Una carta a sorpresa, quella del documento, che ha permesso al giovane di tornare libero e a spacciare. Sino al prossimo arresto: poi la partita sulla sua età presunta potrebbe, paradossalmente e stancamente, riaprirsi a colpi di radiografie e di passaporti.
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