Il Mims dà il via libera alla quarta corsia tra Milano Sud e Lodi sulla A1
di Edoardo Cozza
L’importo dell’intervento ammonta a oltre 207 milioni di euro, di cui 138.9 milioni di euro per lavori a base d’asta e 68,1 milioni per somme a disposizione
È stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili il progetto esecutivo dei lavori di ampliamento alla quarta corsia del tratto Milano Sud – Lodi, sull’Autostrada A1 Milano – Napoli.
L’intervento ricade nella Regione Lombardia, nei territori della Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Lodi, precisamente nei Comuni di San Giuliano Milanese (Mi), Melegnano (Mi), Cerro Al Lambro (Mi), San Zenone Al Lambro (Mi), Tavazzano Con Villavesco (Lo), Lodi Vecchio (Lo), Borgo San Giovanni (Lo) ed è previsto nel Piano Economico e Finanziario della Convenzione Unica tra Mims e Autostrade per l’Italia S.p.A. (allegato al III Atto aggiuntivo) del 12 ottobre 2007.
L’importo dell’intervento ammonta a oltre 207 milioni di euro, di cui 138.9 milioni di euro per lavori a base d’asta e 68,1 milioni per somme a disposizione.
I lavori, per i quali si prevede una durata di 36 mesi e che interesseranno 16,8 chilometri, comprendono l’ampliamento alla quarta corsia della Autostrada A1, dalla progressiva 4+852 (in corrispondenza della Tangenziale Ovest di Milano – A50) fino alla progressiva 22+306, ad esclusione della barriera di Milano Sud. Quest’ultimo tratto, infatti, presenta già una larghezza idonea per raccordarsi con gli interventi di ampliamento alla quarta corsia. All’interno della tratta d’intervento ricadono: l’Area di Servizio S. Zenone (Km 15+100), le rampe d’interconnessione con la A50 (tangenziale Ovest di Milano – inizio intervento), lo svincolo di Melegnano-Binasco (Stazione di Melegnano-Binasco Km 7+684), l’interconnessione con la A58 (TEEM – Km 10+750) e lo svincolo di Lodi (fine intervento). All’adeguamento della tratta saranno interessati quindici cavalcavia e otto opere d’arte maggiori, tra cui il ponte sul Fiume Lambro di lunghezza pari a 147 metri.
Contestualmente all’approvazione del progetto esecutivo, il Ministero ha dichiarato la pubblica utilità delle opere, consentendo così l’immediato avvio delle procedure espropriative.
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