Idrogeno, nasce l'alleanza tra Nikon e RINA per l’innovazione nella manifattura additiva
di Simone Galdi
Obiettivo del laboratorio H2AM Open Lab è sviluppare materiali e processi per operare in ambienti ricchi di idrogeno
Nikon SLM Solutions e RINA avviano l’H2AM Open Lab, un’iniziativa congiunta per sviluppare tecnologie di manifattura additiva applicate all’idrogeno. Il laboratorio sorgerà presso il Centro Sviluppo Materiali di RINA, vicino Roma, e si concentrerà sulla ricerca di materiali avanzati e sulla qualificazione dei processi produttivi, con ricadute in settori strategici come acciaio verde e oil & gas.
Manifattura additiva – Il progetto nasce dalla firma di una lettera di intenti tra Nikon SLM Solutions AG, società tedesca specializzata in tecnologie di additive manufacturing, e RINA, gruppo italiano attivo nei servizi di ingegneria e certificazione. La nuova struttura sarà ospitata nel Centro Sviluppo Materiali di RINA, centro di eccellenza per la ricerca sui materiali, già parte dell’Open Innovation Hub dell’azienda.
Obiettivi tecnici – L’H2AM Open Lab si propone di affrontare sfide tecniche legate all’uso dell’idrogeno in ambienti industriali complessi. Il focus sarà sulla qualificazione dei materiali, lo sviluppo di leghe resistenti e la definizione dei parametri di processo per la stampa 3D metallica. Il laboratorio si occuperà in particolare della resistenza alla corrosione e delle prestazioni meccaniche in ambienti ricchi di idrogeno.
Dichiarazioni – “Siamo orgogliosi di collaborare con RINA per espandere i confini della manifattura additiva nel settore dell’idrogeno”, ha affermato Sam O’Leary, CEO di Nikon SLM Solutions. Secondo Michele Budetta, CEO di RINA Consulting, “questa collaborazione apre la strada allo sviluppo di componenti più sicuri ed efficienti, adatti alle infrastrutture per l’idrogeno e ai futuri sistemi energetici”.
Ricerca e sviluppo – Tra i temi al centro del lavoro congiunto figurano fenomeni come l’infragilimento da idrogeno (HE) e l’attacco ad alta temperatura (HTHA), entrambi rilevanti per componenti destinati a operare in condizioni estreme. Le attività includeranno simulazioni, prove su materiali e validazione di nuovi prodotti, con l’obiettivo di supportare le esigenze di diversi settori industriali.
Collaborazione industriale – L’H2AM Open Lab sarà aperto anche ad altri attori della filiera industriale, come produttori di componenti per energia, trasporti e infrastrutture. Le aziende potranno collaborare alla progettazione, produzione e validazione di parti in materiali avanzati, come acciai, leghe di alluminio e leghe a base di nichel, sfruttando tecnologie AM in un contesto di ricerca condivisa.
Fase iniziale – Nella prima fase, il laboratorio non sarà dotato di impianti produttivi, ma si concentrerà su ricerca e simulazione. L’approccio scelto è quello di un ambiente aperto, dove combinare competenze tecniche e scientifiche per sviluppare soluzioni innovative in un contesto di transizione energetica e sostenibilità.
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