IA affamata di energia: come il boom tecnologico sta riscrivendo la mappa degli investimenti energetici

di R.S.

1 min, 21 sec

Negli ultimi anni, la guerra in Ucraina ha reso evidente la fragilità dell’Europa sul fronte dell’indipendenza energetica, storicamente legata al gas russo

IA affamata di energia: come il boom tecnologico sta riscrivendo la mappa degli investimenti energetici

Il futuro dell’intelligenza artificiale non si gioca solo sui dati, ma sull’energia. L’espansione massiccia delle tecnologie basate sull’IA sta già trasformando il panorama energetico globale, spingendo governi e investitori a ripensare infrastrutture, produzione elettrica e sicurezza degli approvvigionamenti.

Negli ultimi anni, la guerra in Ucraina ha reso evidente la fragilità dell’Europa sul fronte dell’indipendenza energetica, storicamente troppo legata al gas russo. Il distacco forzato ha avviato una corsa verso nuove fonti: GNL dagli Stati Uniti e dal Golfo, ritorno al carbone, più rinnovabili e tagli ai consumi. Ma le infrastrutture restano deboli e la sicurezza energetica è ancora un obiettivo lontano.

Parallelamente, l’IA sta generando una nuova pressione sulla rete elettrica. I data center, cuore pulsante di questa rivoluzione, stanno esplodendo per numero e dimensioni. Entro il 2030 potrebbero superare quota 8.000 nel mondo, richiedendo quantità di energia inimmaginabili fino a pochi anni fa. Secondo McKinsey, il consumo globale dei data center potrebbe aumentare di oltre 12 volte entro il 2050, arrivando a rappresentare il 17% dell’attuale domanda elettrica mondiale.

Per sostenere questa crescita saranno necessari investimenti giganteschi in settori chiave: energie rinnovabili, gas naturale, piccoli reattori nucleari (SMR), sistemi di accumulo, reti elettriche più robuste e infrastrutture energetiche locali per garantire continuità di servizio anche in caso di blackout o picchi di domanda.

Gli Stati Uniti, forti di risorse interne e strategie a lungo termine, si muovono in anticipo. L’Europa, come spesso accade, rincorre, ma ha di fronte un’occasione storica per innovare, diversificare e rendere più resilienti i propri sistemi.

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