"Ho versato 130 mila euro a Toti perché mi piace la sua politica"
di Michele Varì
Costantino (Europam): "Farò di tutto affinché sia risarcita la famiglia del pompiere morto"
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"Io sono libero di finanziare i politici che a mio avviso possono migliorare le condizioni del popolo degli abitanti e delle imprese. Questo non significa che l'ho fatto per avere qualcosa in cambio. Finanziamenti, come in America e in Inghilterra, trasparenti, perchè noi facciamo solo cose regolari".
A parlare è Mario Maria Costantino, presidente di Europam, l'azienda petrolifera di Bolzaneto, finita sotto inchiesta per le donazioni a Change, la fondazione nata per raccogliere fondi per la politica del governatore della Liguria Giovanni Toti, e non solo.
Costantino, trapanese, laureato in giurisprudenza, ci accoglie nel suo ufficio di via Sardorella, alle pareti oltre le foto dei familiari, quelle di lui insieme a Berlusconi, un suo mito, e una maglia della Juventus, una delle sue grandi passioni oltre il lavoro.
"Io ho una certa età ma il mio certificato penale è pulito - spiega Costantino -, noi lavoriamo bene, paghiamo le tasse, non facciamo nero. Per me è trasparente pagare, finanziare un politico che fa gli interessi, non i miei personali, ma della categoria delle imprese, del popolo. E per conto mio il governatore Toti sta dimostrando di esseree meritevole di essere aiutato"
Lei ha donato a Change anche per aiutare altri poltici fra cui il sindaco di Genova Bucci?
"Non conosco eventuali intrecci della fondazione Change e non conoscevo il sindaco Bucci, mi è stato presentato, ne conoscevo la fama perchè lavorava in una società di infortmatica, ora posso dire che mi pare una persona molta valida, un lavoratore, dinamico, un manager, mi ha sempre fatto un'ottima impresione. Ma non l'ho mai finanziato. Anche se ho un rapporto amichevole, come capita fra persone che la pensano allo stesso modo".
Quanto ha versato a Change?
"Da quando si è insediato Toti 120 o 130 mila euro, non ho fatto calcolo esatto, posso chiedere alla mia segretaria, ma non sono cifre considerevoli".
Aveva già versato denaro ad altri politici in passato?
"Sarà capitato, ma la Liguria purtropo prima non aveva politici con cui ero in sintonia.
L'ex governatore Claudio Burlando? Ottimi rapporti, ma non mi sentivo di finanziarlo perchè non facevano gli interessi delle imprese e di Genova. Ad esempio sulle infrastruttutre, niente Gronda per il cemento, il terzo valico non si deve fare. Così abbiamo visto come è stata ridotta Genova negli ultimi vent'anni. Il porto è stato lasciato così com'è e fa ridere rispetto ai movimentazioni dei porti del nord Europa. La merce arriva ad Amsterdam e Totterdam e poi ritorna a a Genoa. Mia moglie voleva andare via da Genova. Non ci è parso vero che è cambiata la politica e stiamo inziando a vedere qualcosa di concreto, con tutte le difficoltà burocratiche e con il governo attuale, però ora stiamo lavorando per il bene di Genova"
Il Movimento 5 Stelle insinua che la sua donazione sia servita per ottenere l'appalto per il gasolio ai bus della Amt?
"Guardi è falso, infatti quella signora (Alice Salvatori, capogruppo pentastellato in regione Liguria, ndr) verrà quasi certamente querelata, oggi ho appuntamento con il mio avvocato, ma non è affatto vero che la fornitura alla Amt è stata condizionata dal sindaco Bucci nei mie confronti. Noi a prescindnere che l'azienda nasce a Genova nel 1970, quindi la Amt, a turno, l'abbiamo rifornita, come riforniamo l'Atm di Milano, a seguito di gare, ogni tanto vince uno, ogni tanto vince l'altro, sono gare, adesso non sto fornendo la Amt perchè la gara l'ha vinta o l'Eni o la Q8. Qualche volta sono competitivo, altre volte no, ho vinto appalto nazionale del norde ovest della Consip, (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, NDR), e io ho vinto un lotto del nord Ovest, allora Amt avrebbe tutto l'interesse ad aderire al Consip".
La vostra sede di via Sardorella è sotto un viadotto autostradale?
"E' qui dal '73, i serbatoi sono alle distanze dettate dalle leggei, qui ci sono solo 3 mila metri cubi di prodotti, il nostro deposito principale è alla Sigemi, l'oledotto di San Quirico. Noi abbiamo 300 dipendenti che diventano 500 con l'indotto, il bilancio va bene, ci sono difficoltà perchè paghiamo tante tasse. Ora sto pensando di lasciare a figli e nipoti, ho oltre ottant'anni ormai...".
È nata una grossa polemica perchè la vostra assicurazione ha fatto ricorso per non risarcire la famiglia del pompiere Giorgio Lorefice morto nel 2005 in seguito ad uno scoppio di gpl a Serra Riccò.
"L'ho appreso dai giornali e mi è dispiaciuto molto. Preciso che l'autista non lavorava per noi ma per una ditta in appalto, con questo noi non ci sottrarremo alle nostre responsabilità. Farò pressione affinchè l'assicurazione paghi, perchè per un'assicurazione non sono cifre pazzesche, ed è assurdo speculare sulla morte di un vigile del fuoco, li minaccerò di interrompere il nostro rapporto, non mi piace questo atteggiamento che hanno preso".
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