Guido Rossa ucciso dalle Br, Piciocchi: "Genova ha il dovere di ricordare il suo esempio"

di Filippo Serio

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Il 24 gennaio 1979 un commando brigatista pose fine alla vita del sindacalista che aveva denunciato infiltrazioni terroristiche in fabbrica

Il 24 gennaio 1979 Guido Rossa venne assassinato a Genova, vicino a casa sua sulle alture di Oregina, da un commando delle Brigate rosse. Il sindacalista pagò con la vita la propria fermezza nel denunciare le infiltrazioni terroristiche nello stabilimento siderurgico di Cornigliano.

Come ogni anno, Rossa viene ricordato con una commemorazione civile che si è aperta in mattinata sul luogo del delitto, alla presenza del vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, che nella sua orazione ha sottolineato il dovere di ricordare la figura di Rossa e il suo esempio. Tra gli esponenti politici presenti, il vicepresidente del consiglio regionale Roberto Arboscello, il capogruppo dem in via Fieschi Armando Sanna, il presidente del consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba, la vicepresidente del municipio centro est Daniela Marziano, il segretario genovese Pd Simone D'Angelo, i parlamentari dem Valentina Ghio e Alberto Pandolfo, il consigliere comunale delegato Laura Gaggero, i consiglieri comunali Donatella Alfonso e Paolo Aimè, il presidente dell'Anpi Massimo Bisca.

Le parole di Bucci - Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci  è intervenuto alla seconda cerimonia di giornata in ordine di tempo, nel Magazzino Transiti dello stabilimento di Acciaierie d'Italia. "A Guido Rossa mi lega un ricordo doveroso ma anche appassionato - ha detto Bucci -. Guido Rossa per Genova è esempio di coraggio, lealtà, forza, rispetto della legge e di quello che dovrebbe essere un buon cittadino. Per me, personalmente, è un ricordo legato all'alpinismo. Il giorno del funerale avevo 19 anni e mezzo, mi chiesi che cosa sarebbe stato per noi il futuro. Ed è un ricordo per il fatto che lo Stato poi ha vinto la battaglia. Sono lezioni che dobbiamo dare alle future generazioni. È anche un ricordo di come dovremmo porci tutti i giorni per essere buoni cittadini".    "A Rossa sono legati anche il passato, il presente e il futuro di questo stabilimento - ha concluso Bucci -: vogliamo che diventi un'eccellenza per l'acciaio in Italia, per il lavoro e il rispetto che dobbiamo avere per le realtà industriali e per la loro ricaduta economica sul territorio".

Le parole di Landini (Cgil) - "Anche io ero ai funerali di Rossa, ero un semplice operario metalmeccanico iscritto alla Fiom Cgil, non avevo alcun incarico ma sentii la necessità come tanti quel giorno di essere presente. Ricordo la quantità di acqua e freddo di quella giornata, ma ricordo anche la quantità impressionante di persone, la presenza del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ed è evidente a tutti che, purtroppo con la morte, quella giornata segnò la sconfitta delle Brigate Rosse, perché era evidente e chiaro a tutti che ciò che aveva portato Guido Rossa a denunciare rendeva evidente che le Brigate Rosse e il terrorismo erano il nemico delle lavoratrici, dei lavoratori e della democrazia del nostro paese". Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ricorda cosi i funerali di Guido Rossa, nel suo intervento alla commemorazione che si è tenuta oggi nello stabilimento di Genova Cornigliano.
    "Ricordare Guido Rossa significa non solo ricordare la persona, ma anche il contesto, quello che ha fatto e soprattutto una persona che ha scelto, non da sola, di cambiare e di migliorare la propria vita, ma di organizzarsi insieme ad altri, di impegnarsi e che ha provato fino in fondo a trasformare e a migliorare la società in cui vive - ha aggiunto Landini -. Guido era uno di noi e questo è un punto importante, ma credo che si possa dire che non solo era uno di noi, ma che è stata un'espressione molto alta di quello che è stata ed è il valore della classe operaia. Lui era un operaio metalmeccanico molto qualificato, era un delegato sindacale, era un militante comunista. Ed è bene nel dire queste cose riflettere anche su cosa è avvenuto ed in particolare come le lotte dei lavoratori, delle lavoratrici hanno cambiato, trasformato il nostro paese e affermato i valori del della democrazia e della libertà. Guido ha partecipato a quelle lotte e a quelle conquiste che è bene avere presente anche oggi perché molti di quei diritti, di quelle conquiste rischiano in molti casi di essere messi in discussione, e si rischia anche una regressione, un impoverimento della democrazia e della libertà delle persone".

Le parole di Sanna -A quarantasei anni dall’uccisione di Guido Rossa per mano delle Brigate Rosse ricordiamo l’operaio, il sindacalista e militante del PCI. Il suo coraggio e la sua lotta perché le forze estremiste e violente non entrassero nelle fabbriche è un esempio ancora oggi. È anche grazie a lui, al suo impegno per la democrazia, che il nostro Paese è riuscito a uscire da una delle pagine più buie della sua storia. Fu un esempio di coraggio, rettitudine e responsabilità, ideali imprescindibili da tenere sempre vivi”, così il capogruppo del PD in Regione Armando Sanna ricordando Guido Rossa a 46 anni dalla sua uccisione.

Le parole di Arboscello - Il vicepresidente del consiglio regionale Roberto Arboscello commenta: "Guido Rossa è stato un uomo e un sindacalista che ha incarnato il coraggio e il senso dello Stato nel lavoro, nella politica e nell'essere cittadini. Il suo esempio ci insegna l'importanza di difendere i valori democratici e costituzionali, opponendoci con fermezza a ogni forma di violenza e terrorismo. Il sacrificio di Rossa rappresenta un faro per tutti noi, ricordandoci che la partecipazione attiva e responsabile è fondamentale per la salvaguardia di pilastri della nostra democrazia, che non vanno dati per scontati. La morte di Guido Rossa segnò una svolta nella lotta al terrorismo in Italia, evidenziando la necessità di un impegno collettivo nella difesa dei principi democratici. È nostro dovere mantenere viva la memoria di Guido Rossa, affinché il suo sacrificio continui a ispirare le nostre azioni quotidiane nel rispetto della Costituzione e dei valori su cui si fonda la nostra Repubblica".

Le parole di D'Angelo - “Oggi ricordiamo Guido Rossa per quello che era: un uomo con la schiena dritta. Un padre, marito, operaio, sindacalista. Un comunista. Non voleva essere un eroe, né un martire. Ma non venire meno ai suoi principi, anche davanti alle minacce. Una rettitudine morale, la sua, pagata con la morte per mano del terrorismo brigatista. Un assassinio che ha segnato un prima e un dopo, una piega nella complessa storia della nostra democrazia. Come ogni anno lo ricordiamo, a testa alta”, così il consigliere regionale e segretario metropolitano del Pd di Genova, Simone D’Angelo ricordando Guido Rossa

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