Grandi opere per la Liguria in attesa del via del governo

di Paolo Lingua

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Grandi opere per la Liguria in attesa del via del governo

Il crollo del tratto della autostrada A6 tra la Liguria e il Piemonte era limitato a 50 metri e provocato da una frana imprevedibile e non da limiti della struttura portante. Comunque ha fatto bene il concessionario, ovvero il gruppo Gavio, a ricostruire in tutta fretta scavalcando possibili polemiche e soprattutto dribblando il rischio di finire invischiato in eventuali polemica di denunce e di soprattutto di revoche di concessione che sono ormai oggetto di infinite discussioni e polemiche in margine alla tragica vicenda del Ponte Morandi.

Certo, i due episodi non hanno molto in comune: il crollo del Morandi è stato di enormi dimensioni ne ha provocato 43 vittime. E sulla concessionaria, la Società Autostrade per l’Italia, pendono i richieste e durissimi giudizi, nonché la minaccia, concreta, di revoca della concessione.  Comunque sia la ricostruzione del breve tratto della A6 è stata un’altera dimostrazione che, se si vuole e non si addensano troppe nubi all’interno, sono possibili operazioni di ricostruzione rapide e che restituiscono nell’opinione pubblica ottimismo e voglia di ricominciare e di crescere. Un discorso che vale anche per i lavori che fervono intorno al ponte Morandi: non cisi stancherà di ripetere che Genova e la Liguria hanno bisogno di segnali positivi che, al di là dei drammi che si sono verificati, dimostrino che è possibile agire senza farsi condizionare dal tragico gioco dei veti incrociati che ha caratterizzato il passato. Ma ci si aspetta dell’altro, ma oggi dalla visita del ministro Paola De Micheli non sono emerse grosse novità, salvo l’annuncio che l’Italferr ha ottenuto di progettare la futura monorotaia che dovrà collegare la città al colle degli Erzelli.

Ma quando mai? I tempi sono tutti da verificare, anche perché si attenda che gli Erzelli, ancora semideserti, si popolino di imprese, di impianti e di servizi. Ma per adesso i progetti annunciati – dal nuovo ospedale di Ponente all’arrivo delle facoltà di Ingegneria e Architettura – languono nel limbo di una attesa infinita. Ma c’è un altro tema che stamani, all’inaugurazione del tratto ricostruito della A6, è stato posto all’attenzione del ministro De Micheli, ma che è stato schivato. Vale a dire il progetto della Gronda.  Ci si aspettava, per la verità, uno scatto da quando la De Micheli ha preso possesso del ministero, considerato che il Pd sia a livello locale, sia a livello nazionale, si è sempre dichiarato favorevole. Ma, come è noto, la Gronda ha sempre avuto l’ostilità del M5s, movimento notoriamente avversi alle grandi opere: esiste la pratica al ministero, ma è fin troppo ovvio che la vicenda è una delle tante che vedono affrontati su sponde opposte Pd e grillini.

Considerato che attualmente sono molti i punti di divergenza sul programma di governo, con alle spalle i renziani che spingono pesantemente, si può comprendere, anche se non giustificare del tutto, la reticenza del ministro che ha anche altre grande da affrontare sul resto del territorio italiano, a partire dall’aumento delle linee di alta velocità verso il Sud, della questione della Torino-Lione causa di eterne guerre, oltre che della Gronda autostradale di Genova. Sono tutte problematiche che il programma del governo annunciato dal presidente Conte dovrebbe sbloccare, ma gli esiti non sono del tutto certi, perché il grillini, che i sondaggi danno in calo di suffragi dovunque, punta a recuperare gli argomenti con i quali sono decollati per non perdere i fedelissimi. Renzi e i suoi picchiano dal lato opposto e il Pd, pur essendo oggi il partito potenzialmente più forte e persino in crescita, oscilla per evitare una crisi che porti al voto. Dal “piccolo” ponte ricostruito inaugurato stamani pendono tutti gli interrogativi che angustiano l’Italia.