Grande distribuzione, Iceland Foods cambia rotta: tornano i vassoi di plastica per la carne

di Simone Galdi

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Dopo le lamentele dei clienti, l’azienda abbandona il sottovuoto per la carne macinata di manzo e maiale

Grande distribuzione, Iceland Foods cambia rotta: tornano i vassoi di plastica per la carne

Iceland Foods, catena di supermercati operativa nel Regno Unito, ha deciso di reintrodurre i tradizionali vassoi di plastica per la carne macinata di manzo e maiale, dopo sei mesi di utilizzo del confezionamento sottovuoto. La decisione arriva in risposta alle critiche dei consumatori, che lamentavano un impatto negativo su consistenza e aspetto del prodotto. Il cambiamento segna un’inversione di tendenza nel settore della grande distribuzione, dove diversi retailer avevano adottato la stessa soluzione per ridurre l’uso della plastica.

L’iniziativa - Sei mesi fa, Iceland aveva introdotto il confezionamento sottovuoto con l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso della plastica, risparmiando 35 tonnellate di materiale all’anno. Inoltre, il nuovo imballaggio avrebbe dovuto prolungare la freschezza della carne di circa due settimane e ottimizzare la logistica, consentendo di trasportare più prodotti in un singolo camion, riducendo così le emissioni di carbonio.

La concorrenza - Anche altre catene della grande distribuzione hanno adottato strategie simili. Lidl ha previsto una riduzione del 63% nell’uso della plastica, con un risparmio annuo di 250 tonnellate. Asda ha stimato una riduzione di 60 tonnellate all’anno utilizzando il sottovuoto per la sua carne macinata.

Le critiche - Tuttavia, il cambiamento non ha convinto tutti. Quando Sainsbury’s ha introdotto il sottovuoto per la carne macinata nel 2023, molti clienti si sono lamentati della consistenza e del colore del prodotto, oltre alla difficoltà nel riciclare la pellicola protettiva, che richiedeva il conferimento nei punti di raccolta specifici nei supermercati.

Marcia indietro - Iceland ha ufficializzato il ritorno ai vassoi di plastica con un annuncio su X: “Ce lo avete chiesto, lo abbiamo fatto! La confezione classica per la carne macinata è tornata!”

Le reazioni - Molti consumatori hanno accolto con favore la decisione, sostenendo che il sottovuoto rendeva la carne “molle” e dall’aspetto poco appetibile. Alcuni utenti hanno elogiato l’azienda per aver ascoltato le richieste dei clienti, mentre altri hanno affermato che la scelta di Iceland la distingue dagli altri retailer.

Opinioni contrastanti - Non tutti, però, hanno approvato il ritorno al packaging tradizionale. Alcuni utenti hanno affermato di preferire il sottovuoto, sostenendo che garantisse una migliore conservazione e sicurezza della carne.

Il dibattito - Secondo Robert Lilienfeld, direttore esecutivo del think tank SPRING, il passaggio al sottovuoto da parte di Sainsbury’s è stato un “fallimento completo”. Se da un lato la tecnica aiuta a mantenere freschezza e sicurezza, dall’altro ha reso la carne poco appetibile, scoraggiando l’acquisto e aumentando gli sprechi alimentari.

Casi simili - Il dibattito sul packaging sostenibile non si limita alla carne macinata. Lo scorso anno, Sainsbury’s e Tesco hanno eliminato i coperchi rigidi dai loro vasetti di hummus per ridurre l’uso della plastica. Tuttavia, molti consumatori hanno segnalato difficoltà nel richiudere i contenitori, causando fuoriuscite e sprechi. Alcuni hanno risolto il problema riutilizzando coperchi di altre confezioni o acquistando alternative riutilizzabili.

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