Gioia Tauro, rischio di revoca della concessione per Mct
di Pietro Roth
2 min, 45 sec
Il Mit avrebbe già inviato la lettera per chiedere l'adempimento degli impegni
"Fra poche ore l'Autorità di sistema portuale d'intesa col Ministero manderà ad Mct una messa in mora per inadempimenti contrattuali". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli appena giunto a Gioia Tauro incontrando i lavoratori del Porto. "Ci sono degli obblighi contrattuali nelle concessioni date a Mct - ha aggiunto - e sono quelli della manutenzione e degli investimenti che diventano obbligatori per il concessionario. Se questi obblighi non vengono rispettati lo Stato ha il dovere di intervenire a tutela del porto e dei portuali. I prossimi 30 giorni quindi saranno cruciali. Entro questo periodo Mct deve decidere cosa fare. Mi auguro che abbia responsabilità e responsabilità sociale sul futuro del porto e dei lavoratori perché qui non si deve perdere un posto di lavoro. In pratica o investe o cede le quote a chi vuole investire". Toninelli ha garantito ai portuali "che qualunque cosa dovesse accadere il Governo verrà qui in massa a difendere l'infrastruttura e i suoi lavoratori".
LA LETTERA In realtà, secondo diverse fonti locali, la missiva da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarebbe già partita, indirizzata a Medcenter Container Terminal e quindi ai due soci, Msc e Contship Italia. E la lettera farebbe riferimento, oltre all'atto originario della concessione del porto di Gioia Tauro, anche all'atto suppletivo del 2003 con cui veniva concesso un ampliamento della stessa di 364 chilometri quadrati, a fronte di obiettivi di traffici piuttosto chiari: 4,2 milioni di container entro il 2006 e 5 entro il 2007. Obiettivi che non sono stati raggiunti data la decrescita dell'ultimo periodo e che hanno dato vita ad uno scontro interno fra i due soci, Msc e Contship, oltre ad avere risvolti sul lavoro portuale. Per questo il ministro Danilo Toninelli aveva convocato a Roma i vertici delle due società, riunione cui Contship non ha partecipato, mentre Msc in quell'occasione aveva presentato un piano di investimenti per il rilancio dello scalo. "Aspettiamo il business plan", ha confermato Toninelli. Il nodo della questione, di fondo, è che quello di Gioia Tauro è un porto di transhipment, il che se in qualche modo può andare bene a Msc che ha un'economia "di mare", può non fare il gioco di Contship. L'accusa che viene rivolta è che, oltre alla decrescita dei traffici, nello scalo ci sia stata anche una scarsa manutenzione dei mezzi operativi. Da qui la messa in mora e il rischio di revoca della concessione.
LO SCENARIO Se la concessione dovesse essere di fatto revocata, ecco che si aprirebbero scenari differenti per Msc e Contship. A fronte di una nuova gara - che dovrebbe essere obbligatoriamente indetta - la società che fa capo a Gianluigi Aponte e che ha deciso di scommettere su Gioia Tauro, potrebbe nuovamente partecipare con buone possibilità di aggiudicarsi le banchine, data la capacità di generare grandi numeri in fatto di traffici. Al contrario, a quel punto il Ministero potrebbe convocare Contship per ridiscutere le concessioni attive in altri porti, come La Spezia, Cagliari e Ravenna.
TRANSHIPMENT O GATEWAY "Non si può pensare allo sviluppo del retroporto o del gateway se non si sblocca positivamente il futuro del transhipment", avverte Toninelli toccando uno dei "nervi scoperti" della questione. E infatti, durante il suo sopralluogo nello scalo calabrese, il Ministro ha incontrato anche i vertici di Rfi per parlare del collegamento con la rete ferroviaria nazionale.
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