Genova, vicesindaco Terrile a Telenord: "Le prime sfide della nuova giunta tra bilancio, crisi AMT e rilancio del porto"
di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto
"Abbiamo lavorato molto sul contenimento della spesa, sul rinvio delle spese non essenziali e abbiamo però dovuto fare anche una manovra fiscale"
Alessandro Terrile, vicesindaco di Genova, in un'intervista a Telenord fa il punto sull'avvio del nuovo ciclo amministrativo sotto la guida di Silvia Salis.
La situazione del bilancio comunale - "Abbiamo passato diverse settimane a cercare di mettere ordine e trovare risorse per rispondere alle richieste delle varie direzioni del Comune che, sommate, facevano un po’ più di 50 milioni. Abbiamo lavorato molto sul contenimento della spesa, sul rinvio delle spese non essenziali e abbiamo però dovuto fare anche una manovra fiscale di cui ovviamente non siamo particolarmente soddisfatti. È sempre una scelta sofferta. È sempre l’ultima spiaggia in qualche modo. Però è stata una scelta necessitata dal dover far fronte a due servizi principali che sono le scuole e i servizi sociali, a cui abbiamo destinato la maggior parte della manovra. La manovra, nel suo complesso, è di circa 50 milioni, ma la parte più dinamica sono circa 26 milioni di parte corrente. Possiamo dire con certezza che dal primo settembre, con le assunzioni disposte, il problema della carenza di personale negli asili sarà risolto in modo definitivo."
La crisi di AMT e l’intervento della nuova giunta - "Ci siamo insediati l’11 giugno e il 23 giugno siamo stati raggiunti da una comunicazione del collegio sindacale di AMT, nominato dalla precedente amministrazione, che segnalava una crisi aziendale. Il tema non l’abbiamo sollevato noi. Non è un tema pretestuoso. Era una questione di sostanza: non c’erano i denari in cassa per pagare gli stipendi di luglio. Abbiamo lavorato senza sosta con l’azienda, i suoi consulenti, Città metropolitana e Regione per risolvere l’emergenza e garantire la continuità aziendale. Il primo risultato è arrivato il 23 luglio con l’assemblea che ha presentato un piano ritenuto sufficiente dai revisori, ma che ora deve essere onorato da enti e azienda. Il piano dovrà intervenire su una questione strutturale: ogni mese l’azienda spende più di quanto incassa da contributi pubblici e biglietti."
Il ruolo della Regione nella crisi AMT - "C’è una buona collaborazione tra Comune, Regione, Città metropolitana e anche i Comuni soci. Nel conteggio della Regione sono inclusi finanziamenti per nuovi autobus, che però non incidono direttamente sull’emergenza di liquidità. Anticipazioni da Regione a Città metropolitana sono importanti, ma non risolvono il problema di cassa. Ci sono circa 6,8 milioni che dovrebbero essere erogati tra agosto e settembre, essenziali per superare l’emergenza. Alla fine di ogni mese restano criticità su stipendi, scadenze fiscali e pagamenti ai fornitori. Stiamo continuando ad accompagnare l’azienda con tutti gli enti, per arrivare vivi e in forze all’orario autunnale e al piano di sviluppo."
La revisione dell’Imu e la pressione fiscale - "Quando si fa una manovra fiscale è sempre l’ultima spiaggia per un’amministrazione. Il bilancio aveva bisogno di molte risorse e molte non sono ancora state trovate. La revisione dell’aliquota Imu sui contratti a canone concordato è stata necessaria, non per penalizzare chi li applica, ma perché era l’unica leva fiscale rimasta. Tutte le altre aliquote Imu sono già al massimo da tempo. Un piccolo ritocco su immobili di lusso non avrebbe garantito un gettito sufficiente. Abbiamo fatto un accordo con le associazioni dei proprietari e inquilini, che ci porterà a una marcia indietro nel bilancio 2026. Il prossimo bilancio sarà scritto interamente dalla nostra amministrazione, a differenza di questo, ereditato dalla precedente."
Porto e città: un nuovo approccio ai rapporti - "Il porto è una grande industria della città, sia nella parte commerciale sia nelle riparazioni navali. Il Comune deve avere un ruolo importante ma non di prevaricazione delle competenze. Io ho voluto che la delega si chiamasse 'rapporti tra porto e città' e non 'porto'. Non è semantica, è sostanza. Il passato ha mostrato che la commistione di competenze non ha aiutato: vedi la vicenda dei depositi costieri. Ora serve un nuovo approccio: l’Autorità portuale deve affrontare i problemi, condividendo le scelte con Comune, Savona e Regione. La fine della gestione straordinaria e la nomina del nuovo presidente riportano il porto a una governance ordinaria, necessaria per affrontare le sfide."
Il rapporto con il nuovo presidente del porto - "Con la sindaca abbiamo incontrato Matteo Paroli, ribadendo che il Comune vuole dire la sua su tutto ciò che impatta sulla città. Chiediamo che non ci siano più ritardi nell’elettrificazione delle banchine e che le infrastrutture, una volta completate, vengano messe subito in funzione. Ci sono aree del porto dove le infrastrutture sono pronte ma l’energia non viene fornita alle navi. Ieri abbiamo fatto una riunione dell’Osservatorio Salute Ambiente con tutti gli enti e i cittadini di San Teodoro e Sampierdarena, che lamentano l’inquinamento. La soluzione tecnologica c’è, si usa ovunque: basta collegare le navi all’energia elettrica. Ora bisogna solo fare in fretta".
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