Genova, variazione di bilancio da 25 milioni: asili, scuole e strade tra le priorità

di Carlotta Nicoletti

6 min, 33 sec

La sindaca Salis: "Un segnale chiaro, difendiamo i servizi essenziali" Terrile: "Risorse concentrate su scuola, sociale e manutenzioni"

Genova, variazione di bilancio da 25 milioni: asili, scuole e strade tra le priorità
Una manovra da 25 milioni di euro per garantire i servizi essenziali a Genova: asili, scuole, sociale e manutenzioni le voci principali della variazione di bilancio approvata dalla Giunta. E una retribuzione minima di 9 euro lordi all’ora per tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli appalti e nei subappalti del Comune di Genova. È il contenuto delle nuove linee guida approvate dalla giunta Salis su proposta dell’assessore al Lavoro e ai Rapporti sindacali Emilio Robotti. Questo quanto emerso dalla conferenza stampa indetta dalla sindaca Salis a Palazzo Tursi per dare risposte dopo l'annuncio burrascoso dell'aumento dell'Imu e le conseguenti critiche sollevate verso la decisione dell'amministrazione. 
 
Servizi essenziali – "Non dovremo più spendere soldi pubblici per finanziare il lavoro in modo emergenziale», ha sottolineato la sindaca Silvia Salis, rivendicando la manovra come «un segnale importante per ricostruire una struttura solida, in linea con l’idea di società che ci siamo dati". Il riferimento è in particolare alla tutela dei servizi pubblici: asili, scuole, sociale.
 
Aumento dell'Imu - L’amministrazione difende la scelta e la definisce come "necessaria per garantire l’equilibrio di bilancio e i servizi essenziali". Il buca di bilancio annunciato era di 50 milioni e oggi scende a 25 milioni con queste misure. Le associazioni dei piccoli imprenditori immobiliari hanno mostrato il loro totale dissenso riguardo alla scelta sull'Imu, lamentando soprattutto la mancanza di confronto da parte dell'amministrazione che avrebbe deciso senza informarli prima. "Le tempistiche erano strette, sappiamo che questa decisione e questa manovra ha generato malcontento ma questo è stato un sacrificio per tutta la città, per il comparto del bilancio, per gli assessori e il loro operato" dice la Salis. "Abbiamo deciso di stabilizzare i settori dei servizi sociali, abbiamo reperito fondi per il Welfare, perché quando mancano le risorse le prime a pagarne le spese sono le donne". 
 
Le cifre – Come ha spiegato il vicesindaco Alessandro Terrile, la variazione di bilancio muove complessivamente 25 milioni e 300mila euro: "Abbiamo messo in funzione solo 25 milioni e 3 della manovra fiscale, con questi 25 milioni e 3 noi finanziamo soprattutto sociale e scuola".

SOCIALE – 7,08 milioni di euro così suddivisi:

  • 4 milioni di euro destinati a interventi residenziali per minorenni (rette).

  • 1 milione di euro per il centro servizi dedicato alle famiglie (educativa territoriale, educativa di strada, educativa familiare, centri di aggregazione giovanile e centri socio-educativi).

  • 640 mila euro per servizi a favore dell’inclusione sociale: assistenze economiche a persone con disabilità, borse lavoro, trasferimenti per affidi familiari.

  • 840 mila euro per interventi a favore delle persone con disabilità, di cui:

    • 600 mila euro per contributi al trasporto verso luoghi di lavoro e centri di riabilitazione.

    • 240 mila euro per servizi domiciliari (DO.GE disabili) e contratti di servizio per ospitalità residenziale.

  • 300 mila euro per servizi destinati agli anziani: assistenza domiciliare (DO.GE anziani) e interventi residenziali.

  • 300 mila euro per ulteriori interventi sociali vari.

SCUOLA – 5,75 milioni di euro così ripartiti:

  • 1,075 milioni di euro per i servizi di ristorazione scolastica.

  • 3,69 milioni di euro per il supporto agli alunni con disabilità (servizi OSA, OSE e assistenza specialistica).

  • 30 mila euro per il trasporto scolastico dedicato agli alunni con disabilità.

  • 30 mila euro per il convenzionamento dei nidi PAC (strutture accreditate e convenzionate).

  • 113 mila euro per il servizio di riscossione morosità tramite convenzione con Genova Parcheggi.

MANUTENZIONI STRADALI – 2 milioni di euro

MESSA IN SICUREZZA IDROGEOLOGICA / PULIZIA RIVI E TORRENTI – 2,75 milioni di euro

VERDE PUBBLICO – 1,5 milioni di euro

CULTURA – 1,1 milioni di euro

SICUREZZA – 1,4 milioni di euro

DIGITALIZZAZIONE – 2,5 milioni di euro

PERSONALE (adeguamento rinnovo contrattuale) – 2 milioni di euro

“I fondi recuperati fino ad ora derivano  da nuove entrate ad esempio da Utili di società partecipate come Asef o Rsu. Da soldi anticipati per progetti di efficientemente che riguardano la digitalizzazione. 1,3 milione é il residuo recuperato in questo modo, tutto il resto lo abbiamo ottenuto con la manovra per 20 milioni circa”. Terrile ha precisato: "Senza questa manovra rischiavamo di non riuscire a garantire l’apertura regolare degli asili già da settembre".
 
Vincoli e rischi – “Abbiamo lavorato molto per contenere la spesa corrente e garantire l’equilibrio – ha aggiunto Terrile –. Restano comunque accantonati 14 milioni legati a una partita aperta con Amiu e il Ministero dell’Ambiente sui crediti ambientali, che oggi non possono essere utilizzati”.
 
Municipi – Un ulteriore intervento è previsto entro l’estate per assegnare risorse dirette ai Municipi per piccole manutenzioni, "perché chi conosce meglio il territorio deve poter intervenire su strade, marciapiedi e spazi pubblici", ha concluso Terrile.
“Le risorse messe in campo per i municipi sono soldi già stanziati che vanno spostati e servono per i lavori pubblici. Metterli disponibili a luglio vuol dire che in autunno i municipi potranno già utilizzarli per i lavori di cui necessitano” . 
 
Retribuzione minima - L’obiettivo della delibera è chiaro: contrastare il lavoro povero finanziato con risorse pubbliche e rafforzare il rispetto delle regole e dei diritti nei contratti pubblici. "Questa misura ha per noi un valore simbolico fortissimo – ha dichiarato la sindaca Silvia Salis –. È una promessa che avevamo fatto in campagna elettorale e oggi la manteniamo. Genova deve essere un esempio: il lavoro non è una voce di bilancio da tagliare, ma ciò che dà dignità alla nostra città". Le nuove disposizioni prevedono che, in tutti gli affidamenti di appalto o concessione, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato debba essere quello firmato dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative del settore di riferimento. Inoltre, in caso di gare con aggiudicazione basata sulla qualità, verrà premiato chi si impegna formalmente a garantire al proprio personale una retribuzione minima di 9 euro lordi l’ora.
 
"Siamo tra le prime grandi città italiane a inserire un vincolo chiaro e preciso per garantire la dignità del lavoro e il diritto a una retribuzione sufficiente a condurre un’esistenza libera e dignitosa, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione", ha commentato l’assessore Robotti. Le linee guida, ha spiegato, puntano anche a innescare comportamenti virtuosi tra le imprese private, specie nei settori più esposti alla corsa al ribasso, come i servizi e l’edilizia.
Tra le azioni previste anche l’attivazione di tavoli tematici e protocolli condivisi con sindacati e rappresentanze datoriali per monitorare il rispetto dei contratti, tutelare la continuità occupazionale nei cambi appalto e garantire condizioni dignitose per tutte e tutti.
 
“In relazione alla delibera d’indirizzo sul salario minimo negli appalti del Comune di Genova come CISL riteniamo ingiustificabile che venga emanato un provvedimento che riguarda i lavoratori che operano per il Comune senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali che quei lavoratori rappresentano. Ricordiamo che da tempo è già stato sottoscritto un protocollo, fra amministrazione e sindacati, che tutela e salvaguarda quegli stessi lavoratori vincolando sia Comune che Città metropolitana a bandire gare d’appalto solamente con il vincolo dell’applicazione dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative in ogni settore. I CCNL garantiscono  la retribuzione dei lavoratori, la loro sicurezza, i loro diritti. Riteniamo che per ragioni ideologiche e di propaganda  si rischi un pericoloso  arretramento  e che oltre a non migliorare le condizioni dei lavoratori impiegati negli  appalti si possano aprire scenari molto pericolosi mettendo in discussione garanzie sacrosante già  oggi assicurate dalla contrattazione. Attendiamo al più presto un confronto vero e di merito su un tema di grande delicatezza, certamente per il futuro sarà necessaria maggiore  attenzione e modalità adeguate all’importanza dei problemi che coinvolgono il lavoro”, spiega Marco Granara, responsabile Cisl Genova.

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