Genova, un escursionista trova una freccia perduta 5 mila anni fa nel Parco dell’Antola
di Alessandro Bacci
Il manufatto è appartenuto probabilmente ad un cacciatore preistorico che l'ha perso durante una battuta di caccia

In una domenica di maggio, durante un'escursione nei pressi del Monte Antola, Giorgio Grasselli, ricercatore presso l'ITT (Istituto Italiano di Tecnologia) e la sua fidanzata Veronica, si sono imbattuti in una pietra a forma di freccia. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Genova, alla quale è stato consegnato il reperto, ha confermato che si tratta di una punta di freccia in diaspro rosso (roccia silicea abbondante in Liguria orientale) risalente all'Età del Rame – Bronzo Antico (3600 – 2000 a.C.) ed appartenuta probabilmente ad un cacciatore preistorico che l'ha persa durante una battuta di caccia.
Il vice presidente e assessore regionale ai Parchi Alessandro Piana ha colto con attenzione il ritrovamento, in prossimità dell’Anello di Caprile, nel territorio protetto del Parco Naturale Regionale dell’Antola, di un manufatto di interesse archeologico, “la freccia dell’Antola”, come è stata ribattezzata dalla stampa odierna, la punta di diaspro rosso risalente con tutta probabilità all’età del Rame-Bronzo Antico. A testimonianza dell’attenzione della Regione Liguria verso i Parchi e i siti di interesse naturalistico e storico il vice presidente Piana conferma che: “I nostri uffici, il mio partito e la maggioranza che rappresento, nei Parchi non estraggono titanio, ma storia e cultura. Continuerà l’impegno in questa direzione e lanceremo una campagna di ricerca finalizzata al monitoraggio, alla ricerca, all’individuazione e alla valorizzazione di altri reperti, in sinergia con l’Ente Parco, la Soprintendenza, l’Università e tutto il mondo che opera intorno allo studio e alla ricerca sul territorio”.
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