Confeugo: in piazza De Ferrari l’incontro tra la sindaca Salis e Franco Bampi di “A Compagna”

di Carlotta Nicoletti

Nel giorno del tradizionale Confeugo, la città celebra il rito con il corteo storico, l’accensione del falò augurale e l’incontro tra la rappresentante del Doge, Silvia Salis, e l’Abate del popolo di “A Compagna”, Franco Bampi. La fiamma risulta dritta.
 
L’evento è cominciato alle 16 con la partenza da piazza Caricamento dell’Abate del Popolo insieme ai gruppi storici: il percorso ha attraversato il centro toccando via Frate Oliverio, piazza della Raibetta, via San Lorenzo e via Petrarca fino a piazza De Ferrari, con il tradizionale carro trainato da cavalli che accompagna il cippo d’alloro. In piazza, prima dell’arrivo del corteo, si è esibito il Gruppo Folcloristico Città di Genova, successivamente c'è stato l'incontro tra Abate e sindaca e l’accensione dei rametti d’alloro. La cerimonia prosegue nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con interventi e momenti musicali.
 
Presente alla cerimonia anche il presidente di Regione Liguria Marco Bucci: "L'auspicio è soprattutto che sia un anno di pace: ognuno di noi può iniziare con le persone che ci sono vicine. Se tutti facessimo così ci sarebbe la pace a livello mondiale che è quello che vogliamo per il 2026. È una bellissima cerimonia molto sentita a Genova e che, da presidente della Regione, ho scoperto essere diffusa anche in altre città della Liguria. È una tradizione molto bella che risale ai tempi della Repubblica di Genova. I nostri auspici per il futuro devono essere assolutamente positivi per un 2026 in cui Genova e la Liguria continuino la loro crescita in termini di ricaduta economica e occupazionale sul territorio. Per me questo Natale è anche il primo da nonno: ieri ho preso in braccio Margherita, mi ricordavo come facevo con i miei figli Pesa 4 chili ma sembra piccolissima. Sta bene, beve il latte, quindi tutto bene".
 
Il Confeugo affonda le sue radici nel Medioevo, quando rappresentava l’omaggio dell’Abate del Popolo – portavoce dei cittadini – alle massime autorità della Repubblica di Genova. Il dono era un tronco di alloro decorato con rami, simbolo di buon auspicio e rispetto.
 
La tradizione fu sospesa nel Settecento e ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, fondata per preservare la cultura e le tradizioni genovesi. Dopo una nuova interruzione nel 1937, la celebrazione tornò stabilmente nel 1951.
 
La sindaca Silvia Salis ha risposto in genvoese a Franco Bampi sulle consuete richieste poste al sindaco durante la cerimonia:

«Ci viene detto che Genova è sporca ed è una critica che fa male, ma che accogliamo perché nasce dall’esperienza quotidiana di chi vive la città. I cittadini hanno diritto a spazi puliti e decorosi e posso garantire che l’amministrazione lavora ogni giorno con serietà per migliorare i servizi, pur in una situazione complessa che dura da anni. Pulizia e decoro sono responsabilità dell’istituzione ma anche una missione collettiva: servono educazione civica, strumenti adeguati e controlli.

Nessuno a Genova deve restare indietro: sicurezza e politiche sociali non sono alternative, devono camminare insieme. Il centro storico va tutelato senza scorciatoie repressive, puntando su inclusione, assistenza e presenza dello Stato. Anche la manutenzione diffusa, il verde pubblico e la cura degli spazi comuni non sono dettagli, ma incidono direttamente sulla qualità della vita. Se tutti rispettiamo Genova, Genova sarà una città più pulita, più giusta e più bella».

 

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