Genova, Torre Piloti: per tutti paga Angrisano
di Michele Varì
L'ex comandante della Capitaneria di Porto condannato a tre anni: era il datore di lavoro delle vittime e doveva accorgersi del rischio
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Alla fine Adele Chiello Tusa mamma di Giuseppe, una delle nove vittime del crollo della Torre, non ha trattenuto la sua gioia. “Giustizia è fatta, la mia voce era la voce di mio figlio”.
Il giudice Lepri al termine del processo sulla collocazione della Torre Piloti di Genova a bordo di Molo Giano ha condannato a tre anni senza la condizionale Felicio Angrisano, ex comandante della capitaneria di porto di Genova ed ex comandante generale delle capitanerie.
Angrisano è stato l'ultimo di una serie di comandanti che si erano succeduti a capo della Capitaneria dal lontano 1997, quando la centrale operativa sull'acqua della guardia costiera era stata resa operativa, e sino a quel tragico 7 maggio 2013 quando la torre è crollata a causa dell'impatto con nave carretta della compagnia Messina. Per quello schianto morirono nove lavoratori che stavano operando sulla torre.
Sino a quel giorno la casa dei piloti e della Capitaneria di Genova era per tutti un gioiellino, suggestiva, affacciata come era sul mare.
Angrisano, in quanto datore di lavoro di parte delle nove vittime del crollo della Torre, per il giudice Lepri avrebbe dovuto accorgersi di quanto nessuno prima di lui si era accorto.
Il pm Walter Cotugno aveva chiesto per l'ex comandante, la condanna a cinque anni.
Oltre ad Angrisano sono stati condannati a due anni di reclusione Paolo Grimaldi e Fabio Capocaccia, ad un anno e sei mesi e 20 giorni Angelo Spaggiari, Ugo Tomasicchio e Mario Como e a un anno, la pena più lieve, l’ex capo dei piloti del porto di Genova Giovanni Lettich. Per tutti, ad eccezione di Angrisano, scatta la sospensione condizionale della pena.
Assolti l’ex funzionario del Cap Edoardo Praino (lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione), Paolo Tallone, Sergio Morini, Gragorio Gavarone e Roberto Matzedda.
Gli avvocati degli imputati condannati hanno già annunciato il ricorso in appello
In appello, nell’ambito dell’inchiesta principale sul disastro, era stato assolto il pilota del porto Antonio Anfossi (in primo grado era stato condannato a quattro anni) ed erano state confermate le assoluzioni per Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento, e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro.
Le altre condanne erano state confermate e in alcuni casi leggermente diminuite. L’udienza in Cassazione è stata fissata per il 16 ottobre
L’udienza si è svolta al modulo 5 dei magazzini del Cotone a causa dell'impossibilità per il Covd di usare l’aula magna del tribunale di Genova.
Il processo sulla costruzione della torre a filo di Molo Giano è nato grazie alla tenacia di Adele Chiello Tusa, mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime del tragico crollo.
La procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma la donna si era opposta e il gip aveva ordinato al pm nuovi accertamenti. Per questo la condanna di Angrisano è stata vista dalla mamma coraggio e dai cittadini arrivati da altre parti d'Italia, in testa i portavoce del comitato Verità e giustizia nato dopo la strade della stazione di Viareggio, come un grande segnale di speranza anche per le altre stragi rimaste impunite, “dal Vajont a Ustica, dal nord al sud dell'Italia”, ha concluso la donna, poi accolta da un applauso liberatorio dai familiari del comitato Verità e Giustizia: “Ora c'è speranza anche per il processo del crollo del Ponte di Genova” ha detto Adele Chiello Tusa.
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