Genova: scontro in Consiglio comunale, minoranza lascia l’aula dopo l’espulsione di Paola Bordilli

di steris

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Tensione durante la discussione sul bilancio. Il presidente Villa sospende la leghista e fa intervenire polizia locale. L’opposizione chiede dimissioni

Genova: scontro in Consiglio comunale, minoranza lascia l’aula dopo l’espulsione di Paola Bordilli

Nuova bagarre in Consiglio comunale a Genova durante la discussione di una delibera di bilancio. Lo scontro è esploso dopo che il presidente dell’aula, Claudio Villa, ha dichiarato inammissibile un ordine del giorno presentato dalla capogruppo della Lega, Paola Bordilli, che chiedeva di sospendere l’efficacia delle nuove tariffe Amt.

Di fronte alle proteste, Villa ha sospeso la seduta e disposto l’allontanamento di Bordilli, ordinando alla polizia locale di accompagnarla fuori dall’aula. L’intervento degli agenti ha scatenato la dura reazione dell’opposizione, che ha abbandonato i lavori in segno di protesta.

In una nota congiunta, le minoranze hanno definito l’episodio “un atto autoritario e sproporzionato che mina il rispetto delle regole democratiche”, chiedendo “le dimissioni immediate del presidente Villa, incapace di garantire equilibrio e imparzialità”.

Toni accesi anche in aula, dove il consigliere di Noi Moderati, Vincenzo Falcone, avrebbe detto al presidente: “Non arrivi a Natale”, come riferito dal collega di Avs Massimo Romeo. La seduta si è conclusa senza discutere le altre due delibere previste all’ordine del giorno.

Nota dei capigruppo minoranza - Gravissimo quanto accaduto oggi in Consiglio Comunale, dove l’opposizione ha deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta e solidarietà dopo che il Presidente del Consiglio Comunale, Claudio Villa, ha ordinato l’espulsione della consigliera Paola Bordilli, facendo intervenire la forza pubblica per zittire una voce scomoda.

La “colpa” della consigliera Bordilli? Aver semplicemente chiesto una sospensione di cinque minuti della seduta, dopo che lo stesso Presidente aveva incredibilmente dichiarato inammissibile l’ordine del giorno che proponeva la sospensione delle nuove tariffe AMT.
Un gesto di normale dialettica politica, trasformato da Villa in un atto di autoritarismo che non ha precedenti nella storia recente del Consiglio Comunale di Genova.

Ci troviamo davanti a un abuso di potere inaccettabile, che calpesta le più basilari regole del confronto democratico. Invece di accettare il dialogo su un tema che tocca direttamente le tasche dei cittadini, la maggioranza ha scelto la via della repressione, arrivando addirittura a far espellere una consigliera — per di più una donna — colpevole solo di voler discutere nel merito di una decisione impopolare.

È una pagina nera per le istituzioni genovesi.
Per questi motivi, i gruppi di opposizione chiedono le dimissioni immediate del Presidente del Consiglio Comunale Claudio Villa, che ha dimostrato in modo evidente di non saper garantire equilibrio, imparzialità e rispetto delle regole democratiche nel suo ruolo.

L’opposizione non accetterà mai che la forza prenda il posto del confronto. Continueremo a difendere con determinazione il diritto di parola e di rappresentanza in aula, a tutela dei cittadini genovesi e della democrazia locale, oggi gravemente offesa da un comportamento indegno di un Presidente del Consiglio Comunale. Così in una nota congiunta i capigruppo di minoranza.

Nota Lega Liguria - "L’espulsione della capogruppo della Lega Paola Bordilli dal Consiglio comunale di Genova rappresenta un atto grave, che segna una pagina buia per le istituzioni cittadine. Di fronte alla legittima espressione di dissenso, la maggioranza ha scelto la via della censura e della coercizione, invece del dialogo e del rispetto delle regole democratiche. Un gesto autoritario che ha portato tutta la minoranza a lasciare l’aula, in segno di solidarietà e protesta. Chi si proclama “democratico” dimostra ancora una volta di esserlo solo quando conviene, preferendo imbavagliare le opposizioni piuttosto che confrontarsi apertamente sui temi che interessano i cittadini".

Nota Mario Mascia (FI) - Sul caso della consigliera comunale di opposizione Paola Bordilli espulsa ieri dalla Sala Rossa, interviene il Capogruppo di Forza Italia Mario Mascia.  "Quando si arriva a certi estremi vuol dire che qualcosa nel meccanismo del confronto democratico si è inceppato" dichiara Mascia, avvocato ed ex Assessore a Urbanistica, Sviluppo Economico, Lavoro, Relazioni Sindacali e Demanio Marittimo della Giunta Bucci bis.

"Il Regolamento del Consiglio comunale è sacrosanto e va applicato senza se e senza, su questo non si discute, ma noi tutti ben sappiamo che queste regole sono al servizio della democrazia, non viceversa, e pertanto vanno interpretate per consentire l'esercizio del mandato popolare da parte di tutti gli eletti in Consiglio comunale, non certo per frustrarlo. Sennò si arriva all'imbarazzo di dover assistere al prelievo dalla Sala Rossa di una consigliera di opposizione con tanto di effetti personali al seguito. La nostra solidarietà va alla Collega Capogruppo della Lega Paola Bordilli ma anche agli agenti della Polizia Locale che purtroppo volenti o nolenti si sono ritrovati in aula a dover eseguire questo ordine".

"L'impressione che se ne trae in questi frangenti" prosegue il Segretario di Forza Italia Grande Città di Genova "è che per certe sinistre, chissà perché sempre pronte a schierarsi contro le forze dell'ordine che rischiano la vita e l'incolumità personale per strada, l'unica sommossa da sedare sia la democrazia".

"Per questo abbiamo voluto lanciare un meme sarcastico generato dall'IA, che ritrae la consigliera in Sala Rossa circondata da agenti in tenuta anti sommossa" conclude Mascia "è un modo per richiamare l'attenzione e ragionare insieme su un corto circuito che va al più presto riparato".

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