Genova, provvedimenti contro 21 sanitari no vax: sospesi senza stipendio o cambio di mansioni
di Alessandro Bacci
Scattano i primi declassamenti a causa all'obbligo vaccinale, la Asl1 Imperiese ha inviato addirittura 1506 lettere
Personale sanitario che si rifiuta di vaccinarsi 'declassato' in Asl3 genovese. La notizia, anticipata dal Secolo XIX, fa riferimento alle 21 lettere con i relativi declassamenti arrivate nelle ultime ore ad altrettanti operatori che hanno rifiutato di immunizzarsi dal Covid, operatori che lavorano in 5 aziende pubbliche e in alcune realtà private. La procedura di accertamento aveva dato la possibilità di mettersi in regola ma chi non aveva inviato alla Asl la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione o la presentazione della richiesta, o un certificato che attestasse la possibilità di omettere o differire la vaccinazione, o l'insussistenza dei presupposti che fanno scattare l'obbligo è stato invitato formalmente a sottoporsi alla vaccinazione. Decorsi i termini di legge, sono partite le prime lettere.
Adesso le aziende potranno sospendere gli interessati senza stipendio o assegnarli ad altre mansioni. Al momento si tratta di 3 dipendenti della Asl 3, uno del Galliera e alcuni del Policlinico San Martino. Anche le altre Asl sono pronte a emettere i primi provvedimenti nei confronti di chi ha rifiutato di vaccinarsi. Una delle Asl che ha mandato il maggior numero di lettere, e che sta al momento visionando le risposte ricevute, è Asl1 Imperiese che ha inviato 1506 lettere a personale Asl e privato: 226 sono andati a vaccinarsi, 363 non hanno dato alcun riscontro, 615 hanno risposto ma le posizioni sono in corso di valutazione, 62 sono da ricontattare e per 196 non risulta la ricezione della raccomandata.
E intanto nelle scorse ore è arrivato l'appello del presidente Mattarella: "La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico".
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