Genova, protocollo tutori per minori non accompagnati: intesa tra Comune, garante infanzia e tribunale minorenni
di Giorgia Fabiocchi
Per tutore volontario si intende il privato cittadino che si rende disponibile a esercitare la rappresentanza legale. Tra i punti cardine la modalità di collaborazione tra istituzioni
La giunta comunale di Genova ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la promozione di azioni congiunte in materia di tutela volontaria di minori stranieri. Circa 500 quelli non accompagnati nel capoluogo ligure, numero aumentato negli ultimi anni per via delle guerre in Afghanistan e in Ucraina. L'intesa sarà firmata con il garante regionale dell'Infanzia e dell'adolescenza e il presidente del tribunale dei minorenni. Il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni ha spiegato: "Essere tutori volontari è un grande impegno di cittadinanza attiva, significa volersi prendere cura di questi ragazzi, accoglierli e aiutarli a inserirsi, significa far crescere i cittadini del domani".
Grazie al protocollo i volontari saranno selezionati e formati. "Un compito che è nello stesso tempo impegnativo e tuttavia molto gratificante, come ci è stato sottolineato da coloro che hanno già svolto questa funzione - afferma il garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza Francesco Lalla - a questo fine il nostro impegno è stato ed è quello di collaborare alla creazione di una rete attiva ed efficace". Per tutore volontario si intende il privato cittadino che si rende disponibile a esercitare la rappresentanza legale del minore. Così facendo se ne assume la tutela ed è chiamato a garantirne cura, protezione e sostegno, oltre ad essere una espressione di solidarietà e una occasione di promozione della cultura dell'accoglienza.
"L'esperienza maturata dal rribunale per i minorenni - aggiunge il presidente di quest'ultimo Luca Villa - conferma l'importanza di questa nuova figura per la riuscita di un buon progetto di integrazione e l'importanza che i tutori ricevano una adeguata e completa formazione che, oltre ad affrontare le problematiche specifiche dei minori e della loro storia migratoria, coinvolga attraverso un lavoro di rete i vari soggetti istituzionali, tribunale compreso, con i quali il tutore volontario dovrà collaborare". Uno dei punti cardine del protocollo di intesa è la modalità di collaborazione tra istituzioni per quanto riguarda le azioni congiunte di sensibilizzazione e informazione sul tema, azioni che mirano a far conoscere la possibilità di diventare tutori volontari di minori stranieri non accompagnati a quanti più genovesi possibili.
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