Genova, picchia e perseguita la compagna: agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico
di Alessandro Bacci
Calci, pugni e schiaffi, tentativi di strangolamento oltre a costringere la ragazza a mantenerlo perché disoccupato
I poliziotti del Commissariato Cornigliano hanno arrestato, ieri, un cittadino nigeriano di 20 anni su ordine di esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico.
All’uomo son stati contestati “gravi atti persecutori, lesioni personali e maltrattamenti” nei confronti della compagna di anni 24 con la quale aveva intrapreso una relazione sentimentale sul finire del 2019 fino al novembre 2020. Secondo l’accusa, nel corso della relazione, “per motivi di gelosia” avrebbe pesantemente vessato la compagna incorrendo in scatti di ira che sfociavano in calci, pugni e schiaffi, tentativi di strangolamento per culminare nell’ottobre 2020 ad un tentativo di scaraventarla dalla metropolitana procurandole lesioni.
L’uomo, disoccupato, costringeva inoltre la compagna a mantenerlo, era possessivo, geloso e le impediva di avere qualsiasi frequentazione con terzi. Inoltre dalla fine della relazione il giovane ha iniziato a perseguitare la donna molestandola e minacciandola, rendendosi autore di altre percosse che hanno causato alla vittima un trauma facciale.
Il procedimento è stato aperto nel mese di giugno 2021 con un intervento della volante in quanto i due si erano aggrediti reciprocamente. In tale circostanza è stato attivato il “Protocollo Eva” che detta le linee guida per il primo intervento degli operatori di polizia nei casi presunti di violenza di genere, maltrattamenti in famiglia e tra conviventi, nonché l’ormai consueto “Codice rosso“, che consente di assegnare una corsia preferenziale in tutte le fattispecie di violenza perpetrate nei confronti delle donne.
Successivamente i poliziotti del Commissariato di Cornigliano , hanno “seguito la vicenda della donna, assistendola in tutte le fasi”, dalla verbalizzazione alla collocazione in una struttura protetta. Oltre agli arresti domiciliari all’uomo è stato applicato il braccialetto elettronico che segnala quando si allontana da casa.
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