"Genova per noi", tra squilibri sociali e voglia di futuro: la città in cifre nel dibattito di Telenord

di Matteo Cantile

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Una fotografia tra fragilità e fermento: anziani, giovani in cerca di lavoro, servizi sanitari di qualità ma sicurezza e ambiente critici

Genova 2025 si presenta come una città in bilico tra il peso della sua composizione demografica e le ambizioni di una società che cerca nuovo slancio. Un quadro articolato, fatto di eccellenze nei servizi e preoccupanti criticità, è stato discusso nella trasmissione Genova per noi di Telenord, che ha analizzato i dati raccolti in uno studio articolato su quattro macro-aree realizzato dal Centro Formazione Ricerca Consumi (CFRC), il cui presidente del comitato scientifico è Furio Truzzi, già presidente nazionale di Assoutenti e volto storico del consumerismo italiano. 

Demografia e famiglie – Genova è la città più anziana d’Europa, con il 28,8% di over 65. Le famiglie unipersonali rappresentano il 45,5%, primo dato italiano. Tuttavia, si rileva anche un segnale in controtendenza: le famiglie giovani (18-35 anni) sono cresciute del 2,6%, sesto miglior dato nazionale. La popolazione straniera incide per l’11,35%, settima in Italia.

Occupazione e redditi – Il tasso di occupazione generale si attesta al 70%, ma solo il 41,4% tra i giovani lavora, pur rappresentando il secondo miglior dato tra le metropoli. La disoccupazione complessiva è al 7,6%, mentre il 64% dei genovesi guadagna meno di 26.000 euro annui. Il reddito medio, però, è tra i più alti d’Italia (€27.105). Pesano ancora le disparità: il gender pay gap è del 35%, tra i peggiori a livello nazionale.

Start up e inflazione – La vivacità imprenditoriale è modesta: Genova è solo decima per startup e 92ª per iniziative giovanili. L’inflazione ad aprile 2025 ha toccato il 2,6%, la più alta del Paese.

Sanità e istruzione – Accesso eccellente a pediatri e geriatri (rispettivamente terzo e quinto posto), ma i dati sull’uso di antidepressivi pongono Genova all’ultimo posto. L’istruzione mostra risultati buoni in tutti gli indicatori principali: numero di diplomati, laureati, formazione continua e NEET.

Cultura e socialità – Genova è terza in Italia per sportività e gode di una buona attrattività turistica e offerta educativa. Tuttavia, la spesa culturale è bassa, e la presenza di cinema e locali è limitata (98° posto). L’associazionismo, invece, è molto sviluppato: secondo tra le metropoli.

Ambiente urbano – Alta copertura del trasporto pubblico e buon numero di passeggeri. Carente, invece, la mobilità dolce: le piste ciclabili sono al 93° posto e le ZTL poco estese. Raccolta differenziata al 42,7%, tra le più basse d’Italia. Mentre le polveri sottili (PM10) sono tra le più contenute, il biossido di azoto (NO2) è molto alto. La produzione di energia solare è scarsa.

Verde e casa – Gli indicatori relativi al verde urbano sono negativi (tra 65° e 88° posto), mentre il costo delle abitazioni è basso e l’accesso alla proprietà piuttosto diffuso.

Sicurezza urbana – La città è tra le peggiori per reati legati a droga, truffe digitali e furti (dal 92° al 104° posto). Anche gli incidenti stradali mortali sono frequenti, collocando Genova al sesto posto nazionale in una classifica poco lusinghiera.

Il dibattito pubblico – I dati dello studio sono stati discussi in quattro blocchi tematici nella trasmissione Genova per noi di Telenord. Tra gli ospiti: Furio Truzzi, Maurizio Caviglia, Enrico Di Bella, Massimo Lusuriello, Stefano Bigliazzi e Giorgio Mori, insieme a esponenti politici, Alessandra Bianchi e Francesco Maresca (Fratelli d’Italia), Francesca Cappola ed Enrico Vassallo (centrosinistra), Rosanna Stuppia e Anna Orlando (Vince Genova), Fabio Quartino e Mauro Palumbo (Riformiamo Silvia Salis).

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