Genova, insulti sessisti alla candidata Cavanna: "La politica ha grandi responsabilità sullo sdoganamento di questo linguaggio"

di Riccardo Olivieri

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Iscritta a Possibile, candidata nella lista Pd, torna sulle parole di Gasparri che aveva definito Silvia Salis "carina ma inesperta": "Se l'esempio delle istituzioni è questo, la gente non si può comportare tanto meglio"

Genova, insulti sessisti alla candidata Cavanna: "La politica ha grandi responsabilità sullo sdoganamento di questo linguaggio"

Insultata perché donna e antifascista. È successo a Silvia Cavanna, iscritta a Possibile e candidata nella lista che comprende anche Pd e Partito Socialista alle prossime elezioni comunali: un suo post sui social ha scatenato un'ondata di insulti che vanno a prendere di mira l'aspetto fisico, la fede politica o stereotipi femminili, fino alle allusioni sessuali, raccontate con un secondo reel di denuncia. "Il primo impulso è stato dire "chi se ne frega" - racconta -, quando ho visto che piega stava prendendo il post volevo lasciare perdere". A farle cambiare idea è stato un confronto con la madre, "mi ha detto che c'era rimasta male per quello che mi avevano scritto e che era andata a dormire col magone. Non sapeva che ci fosse un'utenza di questo tipo sui social. Allora ho deciso di prendere spunto da quello che era successo, invece di ignorare la questione ho deciso di fare sensibilizzazione su questo tema perché ci sono persone che non conoscono queste situazioni. Non pensavo che svalicasse i confini della città, mi ha fatto piacere ricevere tantissimi messaggi di solidarietà, anche di tantissimi uomini che dicevano di vergognarsi di quello che era stato scritto". Solidarietà bipartizan, "non da esponenti di alto profilo ma da persone della società civile e piccoli esponenti locali" racconta.

Responsabilità - Tra le frasi insultanti rivolte a Cavanna c'era anche una nota citazione, quel "sei più bella che intelligente" che Silvio Berlusconi rivolse a Rosy Bindi. "Sì, la quasi totalità della responsabilità dello sdoganamento di questo linguaggio è della politica" ammette Cavanna. Si va dagli episodi più grotteschi, come Salvini che 'accolse' su un palco durante un comizio una bambola gonfiabile chiamandola "Boldrini", alle schermaglie da campagna elettorale con la scivolata del capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha definito la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis "carina ma impreparata", citato da Cavanna: "Mi vien da dire che se l'esempio delle istituzioni è questo, la gente non si può comportare tanto meglio".

Antifascismo - Il post originario è stato fatto in occasione del 25 aprile, dopo il corteo affollatissimo che ha sfilato lungo le vie di Genova. "Parlavo di antifascismo e del fatto che sia ancora un tema molto attuale - spiega -. Ci sono episodi di fascismo molto evidenti, come le adunate, che fanno giustamente orrore ma ci sono anche forme meno evidenti, che si possono ritrovare nella repressione del dissenso, la censura, il decreto sicurezza, le deportazioni dei migranti in Albania. Quello che volevo dire era di stare attenti: dobbiamo tenere alta l'attenzione ancora adesso perché il fascismo si può ripresentare sotto varie forme. Soprattutto, per chi sta dentro le istituzioni l'antifascismo dovrebbe essere un valore fondante".

Proprio in una campagna elettorale dove dopo il caso della finta aggressione al sindacalista della Cgil si è a lungo parlato di "fascisti immaginari", quelli reali ieri sono scesi in strada e hanno gridato "presente" con tanto di braccio teso. L'occasione era la commemorazione di Ugo Venturini, l'operaio e militante di destra ucciso 50 anni fa durante un comizio di Giorgio Almirante, allora segretario del Movimento Sociale Italiano, ma il 17 maggio a Spezia Casa Pound e altre sigle neofasciste sfileranno per chiedere la cancellazione delle festività del 25 aprile e politiche migratorie più restrittive, come si evince dal titolo della manifestazione "Defend Europe". "Penso che il fascismo in realtà non sia mai morto - spiega Cavanna - . In realtà dopo la seconda guerra mondiale non abbiamo fatto un vero lavoro di decostruzione, ci siamo girati dall'altra parte per un po' di anni finché certe figure non sono state sdoganate a livello parlamentare e c'è stato un progressivo peggioramento. Le politiche nazionali e internazionali sembrano prendere derive sempre più violente. Come dicevo nel post che ha scatenato la shitstorm, la resistenza serve anche adesso, non è più quella dei Partigiani ma bisogna mantenere uno sguardo lucido e critico su quello che ci circonda. La tendenza è quella di abituarsi finché poi non è troppo tardi. Il fascismo del ventennio - conclude - è nato così".

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