Genova, "Il fazzoletto di Lenin": un libro che unisce Liguria e Ucraina, tra tragedia e speranza

di Redazione

Valentino Maliscev fu testimone e vittima delle terribili purghe staliniane, che sterminarono la sua famiglia

Nel suo libro "Il fazzoletto di Lenin", l'autrice Giovanna Cucé ci porta indietro nel tempo, raccontando una storia che unisce la Liguria all'Ucraina degli anni '30 del Novecento, attraverso la vita straordinaria di Valentino Maliscev Bruzzone. Nato e cresciuto a Mariupol, in Ucraina, Valentino fu testimone e vittima delle terribili purghe staliniane, che sterminarono la sua famiglia. Una storia di tragedia e coraggio, che riflette le drammatiche vicende di una famiglia genovese costretta ad affrontare i cambiamenti politici e sociali di un'epoca turbolenta.

Il libro ricostruisce quel filo invisibile che collega la Liguria all'Ucraina, un paese che, prima dell'invasione russa, era spesso sconosciuto al grande pubblico. Valentino e la sua famiglia erano parte di quella comunità di genovesi che, negli anni precedenti la Rivoluzione Russa, si era stabilita in Ucraina, il "granaio d'Europa", per portare il know-how agricolo ligure e trasformarlo in un'opportunità di sviluppo economico.

L'assessore Mario Mascia, intervenendo sulla genesi del libro, ha sottolineato come questa storia testimoni la tenacia di quella famiglia genovese, costretta ad affrontare non solo la repressione politica sotto Lenin, che stroncò l'iniziativa privata e imprenditoriale, ma anche l'obbligo di tornare in patria. Attraverso la vicenda della famiglia Bruzzone, "Il fazzoletto di Lenin" racconta il dramma degli "andirivieni" forzati tra Liguria - Ucraina e Ucraina - Liguria, offrendo una preziosa testimonianza dello spirito resiliente di una comunità che, nonostante le avversità, continua a credere nelle persone e nei valori di appartenenza, al di là di ideali politici.