Genova, il Comune punta a rifondare la Consulta Carcere-Città e rilanciare i progetti di reinserimento

di M.C.

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Lodi e Viscogliosi: patto con le istituzioni, attenzione al lavoro e nuova centralità dei Garanti comunale e regionale

Genova, il Comune punta a rifondare la Consulta Carcere-Città e rilanciare i progetti di reinserimento

Il Comune di Genova intende rilanciare l’impegno per il miglioramento del sistema penitenziario locale, con particolare attenzione al reinserimento dei detenuti e al rafforzamento della rete tra istituzioni e città.

Consulta Carcere-Città – L'assessora al Welfare Cristina Lodi ha annunciato l'avvio del percorso per la rifondazione della Consulta Carcere-Città, organismo che negli anni passati aveva coinvolto enti pubblici e realtà del terzo settore in un confronto attivo sui temi della detenzione. La scelta arriva dopo i recenti episodi avvenuti nelle case circondariali di Marassi e Pontedecimo, che hanno evidenziato la necessità di un rinnovato impegno politico e istituzionale. La nuova Consulta, secondo l'Amministrazione, dovrà portare alla definizione di un Patto condiviso tra carcere e città e vedrà anche il coinvolgimento delle figure dei Garanti comunale e regionale per i diritti delle persone private della libertà, ruoli che in passato non esistevano.

Reinserimento lavorativo – Al fianco della proposta di rilancio della Consulta, l'assessora alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi ha annunciato l'impegno del Comune nello sviluppo di progetti concreti per il reinserimento lavorativo delle persone detenute. Obiettivo dichiarato è valorizzare la pena come strumento di riscatto sociale, affiancando percorsi di formazione e occupazione a chi sconta una condanna. Il Comune chiede inoltre un intervento serio da parte del Governo sul sistema penitenziario nazionale, con particolare attenzione al problema del sovraffollamento carcerario e alla necessità di garantire condizioni dignitose all'interno degli istituti.

Sistema penale – L'Amministrazione genovese ribadisce la necessità di sostenere le pene alternative, affinché siano realmente efficaci. Per questo, secondo le assessore Lodi e Viscogliosi, è fondamentale che esista un sistema solido e giusto, in grado di garantire sicurezza, inclusione e opportunità per tutte le persone coinvolte nei percorsi di giustizia.

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