Genova, il Comune ha stanziato 3 milioni per i cittadini morosi delle case popolari a causa del covid

di Maria Grazia Barile

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Aiuti per 1000 famiglie con sospensione per un anno della decadenza della concessione degli alloggi di edilizia pubblica. Piciocchi: "Ridiamo dignità alle persone"

Genova, il Comune ha stanziato 3 milioni per i cittadini morosi delle case popolari a causa del covid

Un fondo da 3 milioni per contrastare la morosità per affitti e spese condominiali di famiglie assegnatarie di alloggi di edilizia pubblica che non riescono a pagare e rischiano di perdere la casa a causa del covid.

Lo ha stanziato il Comune di Genova per 583 nuclei di nuova morosità a causa del virus e per i 339 con un reddito lordo annuale sotto i 6.700 euro.

Il contributo ha come obiettivo la cancellazione del debito per le situazioni di nuova morosità, ovvero per coloro che fino a febbraio 2020 avevano pagato regolarmente gli affitti, ma che hanno subito una perdita di lavoro o di entrate a seguito del covid. Inoltre, per i nuclei familiari fragili, soprattutto i pensionati con la 'minima' che cronicamente non riescono ad assolvere ai pagamenti con regolarità, anche prima del Covid, è stato previsto un contributo tale da consentire un piano di rientro graduale dalla morosità.
    «La delibera - spiega l'assessore al Bilancio Pietro Piciocchi - prevede anche la sospensione, per un anno, delle procedure della decadenza della concessione degli immobili per questi nuclei familiari. È una misura mai attuata a Genova e forse un unicum a livello nazionale. Diamo un concreto sostegno a circa un migliaio di nuclei familiari svantaggiati, azzerando di fatto per un anno il rischio di perdere l'abitazione e di rimettersi in piedi per sanare, nel caso delle morosità dovute a un bassissimo reddito, il proprio debito con un piano di rientro graduale. Le famiglie assegnatarie di alloggi popolari in difficoltà a causa del covid sono più che raddoppiate. Ridiamo anche dignità a persone, in particolare pensionati, che avevano quasi perso ogni speranza di potersi mettere in regola». (ANSA).

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