Genova, lavoratori dello scolmatore del Bisagno in assemblea dopo lo stop. Toti: "Non durerà un anno"

di Redazione

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I sindacati: "Chiederemo immediatamente la cassa integrazione straordinaria, e l'applicazione della clausola di salvaguardia per assumere di nuovo questi operai alla ripartenza"

Genova, lavoratori dello scolmatore del Bisagno in assemblea dopo lo stop. Toti: "Non durerà un anno"

Assemblea dei lavoratori dello Scolmatore del Bisagno stamani. L'opera è stata fermata dopo la notizia dell' Interdittiva antimafia per il consorzio di imprese che si stava occupando della costruzione.

"Chiederemo alla Regione la cassa integrazione straordinaria per garantire ai cinquanta lavoratori che erano impegnati nel cantiere di avere un reddito e un sostegno economico in attesa che venga affidata nuovamente l'opera - spiegano Mirko Trapasso, Andrea Tafaria e Federico Pezzoli, segretari generali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Genova e Liguria -. E nello stesso tempo chiederemo alla nuova azienda che farà ripartire questa infrastruttura fondamentale per la città di assumere immediatamente questi lavoratori. Deve essere applicata la clausola di salvaguardia e siamo sicuri che da parte della Regione ci sarà massima disponibilità per fare in modo che questo stop incida il meno possibile per questi edili che si sono ritrovati senza occupazione da un giorno all'altro", 

 "Nelle prossime ore incontreremo l'azienda seconda classificata nella gara per la costruzione dello scolmatore del torrente Bisagno. La decisione di sospendere il contratto d'appalto era improcrastinabile perché l'intero consorzio appaltatore è stato colpito da interdittiva antimafia, non ci sono altre aziende all'interno di quel sistema da poter scegliere".

Lo spiega il presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Liguria Giovanni Toti a margine dei lavori del Consiglio regionale. "Il quadro è indubitabilmente complesso, c'è la difficoltà legata all'aumento dei prezzi delle materie prime, della manodopera e dell'energia, che colpisce quasi tutti i cantieri appaltati prima della guerra in Ucraina. Addirittura - aggiunge Toti - sta spingendo il governo Draghi a un provvedimento di legge ad hoc per garantire una verifica e un adeguamento del tariffario rispetto agli appalti già affidati. Siccome è un'opera importante non credo che ci sarà un anno di ritardo nella realizzazione dello scolmatore del torrente Bisagno, credo che rapidamente arriveremo a una soluzione. Mi auguro ovviamente che la seconda azienda classificata accetti l'incarico con tutte le modifiche che la legge ci consente di fare".