Bucci: “Affitto gratis per 5 anni a chi apre nell’entroterra”. Ma c’è da salvare l’ultima bottega di Crevari
di Gilberto Volpara
L'idea lanciata dal palco di Savona per i 140 anni di Ascom Confcommercio
L’annuncio c’è. Ora, servono i contenuti e l’interesse va rivolto a come, quell’intento, sarà scritto nei regolamenti burocratici perché da tale modalità potrebbe dipendere gran parte della buona intenzione.
Il neo presidente della Regione, Marco Bucci, dal palco dell’assemblea di Confcommercio Savona, ha certificato l’idea ipotizzata già da qualche settimana sebbene, per una vera misura strutturale dell’Appennino italiano, dovrebbe esserci un’attenzione, storicamente assente, da parte dei governi nazionali specie in tema di tassazione.
Tuttavia, su scala locale, giunge una risposta concreta all’idea dell’avversario Andrea Orlando che, in campagna elettorale, aveva parlato di esperimento pilota su 15 comuni del più profondo entroterra in tema di servizi e qualità della vita.
Il nuovo governatore di piazza De Ferrari, davanti ai bottegai che hanno festeggiato i 140 di Ascom Confcommercio, ha annunciato il suo progetto: “Premiate le aziende che hanno fatto la storia, ma avete mai pensato di dare un riconoscimento a chi, oggi, ha il coraggio di aprire un nuovo negozio?”
L’ha fatto lui nella cornice del Palacrociere davanti alla Torretta in cui, affascinato, è entrato per la prima volta in vita sua e da dove si scorgono gran parte dei 69 comuni della provincia in maggioranza sotto i 5000 mila abitanti, per larga misura sotto i 1000.
Dopo aver restituito al mittente la storica provocazione sui centri commerciali – “la guerra resta tra loro, ormai, non crescono dalle rispettive percentuali neppure a Genova dove siamo al 50% di gdo” – ha sostenuto che la vera competizione del piccolo commercio si giochi con l’online: “Ma è una fase storica che non può essere fermata. Dunque, la risposta dei negozianti va data attraverso qualità, servizio e innovazione”.
Poi, il titolo: “Cinque anni d’affitto gratis per chi va a investire nei paesi più lontani dalla costa”.
E lì, dato atto della buona fede di chi prova a ripopolare borghi sempre più desertificati, c’è tutto un mondo da declinare perché il percorso non si fermi a un annuncio inutile: si passa da un bando oppure no, risorse per tutti o contingentate, quale il confine tra primo entroterra ed entroterra profondo, quali le merceologie premiate, ma soprattutto come distinguere i disperati in cerca di fortuna senza dimenticare chi sulla montagna ci sta da decenni a garantire la luce accesa con silente professionalità?
Temi raccontati da Telenord ogni mercoledì sera, all’interno di Benvenuti in Liguria. Qui proprio l’ultima puntata su Giusvalla, Mioglia e Piana Crixia:
https://telenord.it/benvenuti-in-liguria-alla-scoperta-dell-entroterra-savonese-80529
Intanto, però, anche per l’ex sindaco di Genova, sul tavolo, resta una sfida più immediata da vincere per un senso di civiltà e una certificazione di credibilità al progetto futuro dei borghi sparsi.
E’ un’altra emergenza raccontata settimanalmente dal Cucinosofo Sergio Rossi: a fine anno, nel borgo di Crevari, splendida collina a ponente della città capoluogo, sopra la residenza di Renzo Piano, chiuderà l’ultima bottega di commestibili.
L’appello di Telenord aveva auspicato un impegno della grande distribuzione per un presidio satellite chiaramente in perdita e inteso come investimento solidale. Non pare che la tesi trovi riscontro. Da lì, la supposizione di una cooperativa lanciata da LegaCoop, più difficile da materializzarsi perché necessitante anche del reperimento di persone adeguate. Nel frattempo, il 31 dicembre si avvicina con il definitivo abbassamento della serranda di Francisca e un altro paese senza luce.
Dunque, serve una “vision”. Subito, e proprio da Genova.
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