Genova ha bisogno di ospedali: il progetto del Galliera sta per decollare
di Marco Innocenti
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Il punto di Paolo Lingua
Da indiscrezioni più che fondate si è appreso che il consiglio d’amministrazione dell’ospedale Galliera ha messo a punto il progetto di ristrutturazione. Ora si attende, anche dal Comune, per la parte urbanistica, il via libera. In questo momento nel quale c’è una certa stasi sulle ristrutturazioni ospedaliere e sul nuovo progetto, per ora fermo, del nuovo ospedale di ponente che dovrebbe essere collocato agli Erzelli. Per la vicenda degli Erzelli c’è stato uno stop perché il bando della Regione è andato a vuoto, anche se il presidente Giovanni Toti ritiene possibile un recupero in tempi accettabili, magari con una modifica di alcune aspetti del bando.
A questo punto, il rilancio del servizio sanitario resta concentrato sul Galliera, un ospedale che ha una eccellente squadra di medici, di ricercatori e di personale tecnico e ausiliario, ma che ha gravi problemi di struttura recettiva, considerato che è stato concepito e realizzato all’inizio del XX secolo. La tenuta del pronto soccorso è labile, le corsie sono antiquate, mancano le camere singole e una quantità di servizi che un ospedale moderno deve avere ormai. Sono quasi quindici anni che si parla della ristrutturazione, ma come sempre accade ma Genova, il gioco dei veti incrociati sembra essersi concentrato sulla vicenda.
Forse ci sono stati errori nelle prime formulazioni del progetto, ai tempi del cardinale Bertone, forse per errori di gestione dirigenziale. I residenti di Carignano temevano un’opera invasiva con aspetti di speculazione immobiliare. Questo aspetto, nel tempo, si è ridimensionato e ora si punta molto sulle capacità di gestione e di mediazione del vicepresidente esecutivo (il presidente per statuto è l’arcivescovo di Genova pro tempore secondo il testamento della duchessa di Galliera) ingegner Giuseppe Zampini, manager di alto profilo. Tra l’altro Zampini, in queste settimane, assumerà la presidenza dell’Ansaldo, ma sarà più un sovrano che un primo ministro.
Quindi avrà più tempo per concentrarsi sul Galliera con tutte le sue energie. L’ospedale è importante anche per la sua collocazione topografica, nel pieno centro di Genova e, come si è detto, per le sue eccellenze sanitarie. Il Galliera potrebbe decollare in tempi relativamente rapidi, giocando anche sul fatto che le amministrazioni istituzionali del territorio, a cominciare dalla Regione che ha la sua maggior competenza proprio nella sanità, sono favorevoli al progetto. Così come, sin dai tempi della giunta Burlando, è favorevole il Pd. I maggiori avversari del Galliera sono i “grillini”, per motivi urbanistici e ambientalistici. Ma le difficoltà sono in via di superamento. L’accelerazione potrebbe venire proprio dallo stop, quantomeno provvisorio, venuto intorno alla vicenda dell’ospedale degli Erzelli.
I tempi premono anche perché in primavera ci saranno le elezioni regionali e la posizione del Pd potrebbe modificarsi se realizzasse l’accordo con il M5s, ipotesi non certa ma neppure improbabile. Sulla situazione degli Erzelli pesano non poche problematiche che vanno dalla questione dell’ospedale sino al ritardo di quasi due anni, già messo a punto per il trasferimento delle facoltà di Ingegneria e di Architettura, per non parlare dei possibili progetti di comunicazione e di trasporto. La rinascita di Genova e della Liguria passano certamente attraverso anche la realizzazione di questi importanti servizi pubblici e non solo sugli investimenti – per ora lettera morta – nei settori imprenditoriali industriali e del terziario. Ecco perché il via libera al progetto del Galliera sarebbe un segno nettamente positivo, quasi da associale alla ricostruzione del ponte che, per fortuna, sembra per ora procedere spedita.
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