Genova, flash mob in piazza Piccapietra per la legalizzazione della cannabis
di Alessandro Bacci
Piantata una piantina in un'aiuola: "Cannabis non vuol dire sballo, si possono fare tantissime cose dalla bioedilizia alla biocosmesi, alla carta"
Una piantina di cannabis piantata simbolicamente in una delle aiuole di piazza Piccapietra, a Genova, assieme a cartelli e un volantino per ricordare che oggi la cannabis è un business da oltre 10 miliardi di euro l'anno, un terzo della manovra finanziaria, un business in mano alle mafie ma che, se legalizzato, potrebbe creare 345 mila nuovi posti di lavoro. È questo il segnale che cannabisforfuture, associazione che lotta per la legalizzazione della Cannabis, ha voluto portare in piazza con una manifestazione che ha visto la partecipazione di diversi militanti.
"Cannabis non vuol dire sballo - spiega Nadia Principato - anzi fumarla è la cosa più stupida che si può fare. Con la cannabis si possono fare tantissime cose dalla bioedilizia alla biocosmesi, alla carta. Ci sono già molte aziende italiane che operano in questo settore e che stanno aspettando la liberalizzazione per poter aprire il mercato. Oggi compriamo la canapa in Francia mentre cento anni fa noi eravamo il primo paese del mondo per qualità e il secondo per quantità".
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