Genova, Lega e Fdi accusano: "La Salis cancella il presepe a Palazzo Tursi". Al suo posto, il 'Villaggio di Natale'

di R.P.

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Cavo (NM): "Sindaca sempre più estrema". Conservato il 'Passaporto dei Presepi', curato dall'assessore prof. Montanari, atto a valorizzare i presepi dei vari quartieri della città

Genova, Lega e Fdi accusano: "La Salis cancella il presepe a Palazzo Tursi". Al suo posto, il 'Villaggio di Natale'

Si apre la polemica sulla presenza del presepe a Tursi. A sollevarla sono i consiglieri di Lega e Fratelli d'Italia, dopo la seduta di commissione in cui l'assessore Beghin ha spiegato che a Tursi ci sarà il 'Villaggio di Natale', confermando invece il "Passaporto dei Presepi", curato dall'assessore prof. Montanari, atto quindi a valorizzare i vari quartieri della città che ospitano presepi.

Ma questo al centrodestra non basta. Ilaria Cavo - parlamentare, presidente del consiglio nazionale di NM di cui è capogruppo consiliare a Genova, sostiene: "Uno schiaffo alle famiglie genovesi, a chi nel presepe vede racchiusi plasticamente i valori del Natale; uno schiaffo alle associazioni che ogni anno hanno esposto a palazzo Tursi, anche dalle delegazioni più lontane, le proprie statuine elaborate con cura; uno schiaffo alla nostra tradizione e alla nostra cultura che fa di Genova un'eccellanza in questo settore. La scelta della sindaca Salis e della sua giunta di non allestire in Comune quest'anno il presepe è imbarazzante e ancora più stucchevole la motivazione di quel no rimbalzato oggi in Sala Rossa, durante la commissione, e definito dall'assessore Beghin come "una scelta politca". La giunta Salis è arrivata a politicizzare anche il Natale.  A sostenere che non va bene il presepe, con tutti simboli religiosi e civili che porta con sé, ma assicurando che ci sarà il villaggio di Babbo Natale, come se fosse una compensazione sufficiente. Una barba bianca al posto di Gesù Bambino per una sindaca che si era detta cattolica, ma che evidentemente cambia scelta e posizione a seconda della circostanza, e che fa scelte dichiaratamente politiche sempre meno moderate, al di là di quanto professa, e sempre più inaccettabili ed estreme". 

Sostengono i leghisti Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua: "Secondo giorno delle commissioni sul bilancio e l'assessore competente si è “dimenticata” di avere la delega alle Tradizioni oltre che annunciare consapevolmente di aver cancellato, come scelta politica, il tradizionale Presepe che veniva allestita a Palazzo Tursi.  Un’iniziativa che negli anni aveva dato voce e visibilità alle tante realtà cittadine impegnate nella realizzazione dei presepi e che, in una logica policentrica, aveva per esempio valorizzato il Presepe di Crevari nel 2023 e quello della Valpolcevera nel 2024.  Il bilancio della sinistra a Genova sta mostrando giorno dopo giorno il suo vero volto: tutt’altro che progressista e sempre più distante dalle reali esigenze della città.  Oggi poi emergono ulteriori elementi su una manovra che si conferma priva di visione e coraggio, ridotta a una mera duplicazione dei nostri obiettivi, senza alcuna novità concreta, con evidenti e imbarazzanti “copia e incolla” dal precedente bilancio, chiaro segno del buon lavoro svolto dalla passata amministrazione. Nonostante gli slogan, la Giunta Salis dimostra nei fatti di non avere alcun reale interesse per il commercio di prossimità: i fondi sono stati addirittura ridotti rispetto al nostro bilancio, colpendo ancora una volta chi ogni giorno tiene vive le nostre piazze e i nostri quartieri. Vorremmo poi sapere cosa pensa l’assessore  della tassa sugli imbarchi che rischia di penalizzare pesantemente turisti e compagnie di navigazione, danneggiando ulteriormente l’attrattività della città. Genova non merita di tornare ai fallimentari bilanci delle giunte di sinistra, dove non vi era spazio per iniziative legate alla nostra storia e alla nostra identità culturale. Riducendo le risorse, indebolendo la competitività e disconoscendo le nostre radici, si sta tracciando la strada verso una Genova sempre più grigia, spenta e in declino, dove l’unico obiettivo sembra essere la visibilità nazionale del sindaco, a scapito dei genovesi".

All'attacco anche FdI. "Dopo aver introdotto l’educazione sessuologa-affettiva nelle scuole dell’infanzia, con l’Amministrazione che di fatto si sostituisce alle famiglie, adesso la giunta Salis cancella dal Comune anche il presepe, essenza del Natale e della nostra tradizione cristiana. Un simbolo che racchiude i valori fondamentali della nostra società come il rispetto, la solidarietà, la famiglia. Valori in cui come Fratelli d’Italia abbiamo dimostrato di credere fortemente - dichiarano i consiglieri comunali di FDI Alessandra Bianchi, Nicholas Gandolfo, Francesco Maresca e Valeriano Vacalebre - La solita posizione ideologica di un’amministrazione sempre più spostata a Sinistra e che mette in luce tutte le sue contraddizioni. Ricordiamo, infatti, che recentemente Silvia Salis, in una sua intervista, si è autodefinita ‘madre, cattolica, moglie’. Frasi che, alla luce di questa nuova scellerata decisione, si possono tranquillamente archiviare sotto la voce slogan, da pronunciare possibilmente a favore di telecamere, studiati ad hoc per quello che sembra essere a tutti gli effetti il suo ‘percorso di studi’ da aspirante leader nazionale".

"Non abbiamo visto, per esempio, il sindaco prendere posizione sulla strage di cristiani in Nigeria mentre non ha perso occasione per scendere in piazza a difendere la missione più politica che pacifica dei pro pal. Non possiamo accettare che la giunta scelga consapevolmente di cancellare credo e tradizioni del nostro paese e della nostra città. Auspichiamo - concludono - che l’Amministrazione possa rivedere questa ennesima scellerata decisione”

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