Genova deve scommettere sulla strategia del potenziamento ferroviario
di Paolo Lingua
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Il Punto di Paolo Lingua
La ristrutturazione del nodo ferroviario di Genova, da tempo in ritardo su tutti i progetti, nonché la prosecuzione delle opere per la realizzazione del Terzo Valico ad alta capacità potrebbero essere inseriti in un’unica gestione “straordinaria”, in qualche modo commissariale come la ricostruzione del ponte Morandi, per accelerare i tempi di realizzazione. Il Cipe potrebbe affrontare la pratica nel volgere d’una decina di giorni al massimo. Lo ha annunciato ieri il viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi nel corso dell’assemblea della Spediporto che ci è tenuta a Genova. Si tratta di una innovazione importante e strategica. Genova, e lo smistamento delle sue merci nell’ambito dello scalo marittimo, da tempo è di fatto “strozzata”. Ci sono non pochi problemi da rivolvere, legati agli svincoli ferroviari per liberare i percorsi in tutte le direzioni, oltre che a puntare alla scelta dell’alta velocità o capacità che può portare in meno di un’ora a Milano raggiungendo tutti gli agganci e i contatti con i percorsi che portano verso il centro dell’Europa.
C’è anche il problema di portare i binari in porto per dare vita al collegamento con i nodi ferroviari ancora privi di connessione diretta. In passato, soprattutto gli avversari del Terzo Valico (estrema sinistra , “grillini” e verdi radicali ) , avevano insistito sulla priorità di mettere a regime la vecchia struttura ferroviaria prima di puntare sull’alta velocità. Ora la nuova strategia, per molti aspetti assai più logica, punta a inserire le due realtà, che sono complementari e non in contraddizione, in una gestione straordinaria che punti a superare tutti gli stop burocratici e gli incroci di leggi e leggine che bloccano le pratiche operative e che consentono agli avversari delle grandi opere di aggrapparsi a tutti gli appigli burocratici per far saltare il sistema e per ritardare le realizzazioni. E’ apprezzabile l’impegno del viceministro Rixi che, senza alcun dubbio, crede nelle grandi opere e nelle strategie di comunicazione assai di più del suo ministro Danilo Toninelli.
Tra l’altro, la decisione di inserire tutto il comparto ferroviario “speciale” in un sistema straordinario e commissariale si connette in maniera armonica al regime commissariale in atto a Genova per la ricostruzione del ponte Morandi. Ma proprio in queste settimane ci si sta rendendo conto di quanto non sia semplice muoversi anche in un sistema al di fuori dell’ordinaria amministrazione: ogni giorno, infatti, emergono nuove difficoltà, ma anche polemiche e ricorsi, per non parlare della ideale “cappa di piombo” di carattere ambientalista che incombe sulla situazione generale. I ritardi vanno messi in conto anche in un sistema accelerato. Piuttosto l’ipotesi in via di approvazione dell’unione dei due progetti ferroviari potrebbe favorire, applicando la medesima logica, anche per far decollare la tanto discussa “Gronda”. Quest’ultima potrebbe essere collegata al sistema commissariale del ponte Morandi, magari affidandola al sindaco-commissario Marco Bucci. Se Genova, nel volgere di tre-cinque anni, fosse in grado di realizzare un sistema completo e integrato sia autostradale sia ferroviario potrebbe superare molti handicap che oggi sta soffrendo, considerato che il dramma che ha subito ha portato a recuperare, proprio nelle aree di collegamento autostradale-portuale (per non parlare dell’aeroporto “Colombo”), nuovi sistemi di comunicazione che rimarranno funzionali anche dopo la ricostruzione del Morandi. Rixi ha di fronte a sé una nuova battaglia importante da vincere. Per il bene di tutti.
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