Genova, delitto del trapano: Cassazione decide su arresto il 21 novembre
di Redazione
L'indagato nelle settimane scorse si era avvalso della facoltà di non rispondere
Tra poco più di un mese si saprà se Fortunato Verduci, il carrozziere di 65 anni che vive a Genova accusato dalla procura di essere l'autore dell'omicidio di Luigia Borrelli, finirà o meno in carcere. La donna, infermiera di giorno e prostituta di notte, era stata uccisa 29 anni fa nel basso del centro storico dove riceveva i clienti. La Cassazione ha fissato l'udienza al 21 novembre per discutere la richiesta della pm Patrizia Petruzziello di arrestare l'uomo. Se dovesse accoglierlo, Verduci andrà in cella subito dopo. Altrimenti verrà processato da uomo libero. Il 2 dicembre, invece, ci sarà il conferimento dell'incarico per il prelievo ufficiale del Dna.
Nelle scorse settimane il carrozziere, difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Giovanni Ricco, non si era presentato per l'interrogatorio comunicando di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il carrozziere era stato individuato grazie al Dna estratto da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine. Il profilo era risultato compatibile con quello di un lontano parente, che si trova recluso nel carcere di Brescia, E da lì, facendo combaciare vari elementi, gli inquirenti hanno trovato il codice genetico esatto di quello che per l'accusa è l'assassino.
La procura aveva chiesto l'arresto ma sia il gip che il Riesame lo avevano negato pur confermando il quadro "granitico" degli indizi. Secondo l'accusa Verduci, ludopatico e pieno di debiti, uccise Luigia per rapinarla dopo averla picchiata brutalmente. Nei giorni scorsi, inoltre, la pm ha ripreso in mano il fascicolo di un altro delitto, quello della merciaia Anna Rossi Lamberti, uccisa l'8 aprile 1998 a Marassi. E ha deciso di fare nuove analisi sul Dna raccolto sulla scena del crimine.
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