Liguria, dal 1° al 30 ottobre torna il fermo pesca: stop delle attività per le barche a strascico da Imperia a Gioia Tauro
di Redazione
Il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa: “è una manovra necessaria per il ripopolamento dei mari ma pericolosa per l’economia del Mar Ligure”
Dopo l’Adriatico e il tratto di costa compreso tra il Tirreno e lo Ionio, dal 1° al 30 ottobre il fermo pesca torna anche in Liguria, con lo stop delle attività per le barche a strascico da Imperia a Gioia Tauro. “Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresa Pesca – in aggiunta ai periodi di fermo prefissati, i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di fermo, variabili a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata”.
“Il fermo – spiega la Responsabile regionale Coldiretti Impresa Pesca per Liguria Daniela Borriello– non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misura già abusata dai regolamenti comunitari ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti, quali la nascita e l’accrescimento”. Nonostante l’interruzione dell’attività nel Mar Tirreno e Ligure, “sarà comunque possibile – continua Borriello – trovare sul territorio un prodotto italiano. Il consiglio, comunque, è quello di verificare bene le informazioni presenti sulle etichette dei prodotti di pescherie e supermercati”.
“Il fermo pesca quest’anno cade in un momento difficile – sottolineano però il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa– considerando le nuove linee di indirizzo di Virginijus Sinkevicius, Commissario Europeo alla Pesca e all’Ambiente.”
Le direttive europee prevedono, infatti, oltre al divieto del sistema a strascico anche la restrizione delle aree di pesca, con tagli fino al 30% di quelle attuali. “L’obiettivo principale in questo frangente- aggiungono Boeri e Rivarossa- deve essere quello di tutelare, oltre alle risorse ittiche, anche la sostenibilità economica di un settore che, in Liguria, rappresenta un volano importante anche dal punto di vista turistico. Non si comprende, infatti, come – all’alba del fermo biologico anno 2023 – i pescatori non abbiano ancora ricevuto ancora il proprio ritorno economico per il fermo delle annualità 2021 e 2022”.
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