Genova, da lunedì sarà ancora sciopero al Terminal Psa: rischio caos
di Alessandro Bacci
Botta e risposta tra le Rsu e l'azienda. "Stallo troppo lungo sul contratto". La replica: "Abbiamo già investito milioni"
L'assemblea dei lavoratori del terminal Psa di Genova Pra' ha confermato lo sciopero di un'ora a inizio e fine di ogni turno dall'8 al 14 novembre in porto. Proclamato dalla rsu nell'ambito della vertenza per il rinnovo del contratto integrativo, lo sciopero riparte dopo due incontri che non hanno portato ad un accordo. Da lunedì prossimo quindi torna lo stop a singhiozzo nel terminal che a ottobre aveva scatenato la protesta degli autotrasportatori. E questa volta la rsu "per evitare strumentalizzazioni" si rivolge con una nota proprio agli autotrasportatori.
"Pur riconoscendo le difficoltà e le esigenze legate al mondo dell'autotrasporto e ai suoi operatori con senso di responsabilità abbiamo indetto lo sciopero con largo preavviso (21/10/ 2021) e la modalità scelta limita ma non ferma l'operatività del terminal - scrive la rsu che aggiunge - Non è uno sciopero da intendersi contro altri lavoratori per i quali nutriamo massimo rispetto, ma è l'unico strumento che abbiamo per dimostrare il nostro dissenso per la volontà della parte datoriale di trattare temi impattanti negativamente sui lavoratori e sui livelli occupazionali futuri che hanno portato ad una fase di stallo della trattativa di secondo livello scaduto da oltre due anni". Lo scoglio da superare non sarebbe, infatti, tanto la parte economica, quanto la rimessa in discussione di vecchi accordi sui tempi di guida che secondo i sindacati potrebbe in prospettiva mettere in pericolo posti di lavoro.
Fonti interne al Psa fanno trapelare che: "Lo sciopero è stato confermato dalla assemblea dei lavoratori che ha rifiutato qualunque ipotesi di ripristino della disciplina del CCNL che consentisse anche gradualmente una uscita da accordi antichi concernenti specificatamente l'organizzazione del lavoro. Psa GP ha fatto negli ultimi anni centinaia di milioni di € di investimenti per rinnovare l'equipment, rendendolo più efficiente e sicuro. Ora la nostra volontà è solo quella di poter beneficiare del ritorno in termini di qualità dei servizi e di costi di esercizio di questi investimenti. Su questo c'è muro da parte OOSS e Rsu, sia per ragioni interne che per volontà di tutela Culmv. Stiamo organizzandoci per affrontare la,settimana nel modo meno impattante sui servizi. Ma non possiamo deflettere dal pretendere che venga rispettato il nostro diritto".
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