Genova, tutti pazzi per i dolci quaresimali e ... per un dissacrante "Coronavirus"
di Giulia Cassini
Le voglie dei genovesi tra le pasticcerie storiche
E' tempo di dolci dalle bugie ai quaresimali sino al pasticcino creato da una pasticceria del centro "Coronavirus". Un'idea dissacrante apprezzata da molti che lo hanno reso un articolo quasi immediatamente esaurito e contestato da altri, ma del resto Genova è da sempre terra di comici e di ironia. L'idea è venuta dagli inventori per sdrammatizzare la situazione, che li hanno messi in vendita ad un prezzo unitario di 1,5 euro. I biscotti ricreano l'aspetto del virus e sono in pastafrolla, con il cuore in crema al caffè, copertura di cioccolato bianco e zucchero rosso ornamentale.
Tra i dolci gettonatissimi con prezzo al chilo di 70 euro in un'altra storica pasticceria del centro ci sono i "Ravioli Carnevale" con mandorle, latte in polvere e nocciole, delicatissimi. I Quaresimali, in genere, sono da sempre nel dna ligure.
Si narra che i genovesi appresero l'arte di confezionare dolci a base di pasta di mandorle in Medio Oriente dalla Prima Crociata, infatti queste specialità sono chiamate anche "dragiate". I "Quaresimali" nascono come escamotage del mangiare i dolci nel periodo pasquale: già le Suore Agostiniane li preparavano senza grassi animali, consentendo il rispetto del parziale digiuno.
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