Genova: barista stuprata, pena ridotta dopo risarcimento
di R.C.
La vittima, 25 anni, dovrà affrontare un intervento chirurgico. Lesioni permanenti accertate dai medici

La Corte d’Appello di Genova ha ridotto la pena a uno dei due uomini condannati per violenza sessuale di gruppo e lesioni gravissime ai danni di una giovane barista di 25 anni, aggredita nel settembre 2023. Il 47enne sudamericano, riconosciuto colpevole in primo grado con rito abbreviato e condannato a 7 anni e 4 mesi, ha ottenuto uno sconto di pena di un anno dopo aver versato un risarcimento di 20mila euro alla vittima. I giudici hanno concesso le attenuanti generiche, portando la condanna a 6 anni e 4 mesi. Anche l'altro imputato, un 29enne anch’egli sudamericano, ha beneficiato di una riduzione: la sua pena è stata limata da 6 anni e 8 mesi a 6 anni e 4 mesi.
Una serata finita in dramma - La vicenda risale a una notte di settembre dello scorso anno. La giovane aveva litigato con il fidanzato, venuto a trovarla da fuori città. Dopo il diverbio, lui era tornato a casa e lei aveva deciso di trascorrere la serata in un locale, dove aveva incontrato i due imputati. Dopo aver socializzato e bevuto insieme, la ragazza si era risvegliata in un appartamento a Sampierdarena, con la netta percezione di aver subito una violenza. Soltanto quattro giorni dopo, a causa di forti dolori, si era rivolta al pronto soccorso. I medici avevano attivato il protocollo previsto in caso di sospetto abuso sessuale e avviato gli accertamenti, che hanno confermato lesioni permanenti. La giovane è ora in lista d’attesa per un delicato intervento chirurgico.
Le indagini e il processo - Le indagini dei carabinieri, supportate dalla testimonianza della vittima e dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno portato all’identificazione dei due uomini, inizialmente denunciati a piede libero. In seguito, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari aveva disposto i domiciliari, ma il Tribunale del Riesame aveva infine stabilito la custodia in carcere, dove i due si trovano tuttora. Nel corso del primo grado, la giudice per l’udienza preliminare Carla Pastorini aveva riconosciuto una provvisionale di 50mila euro a favore della vittima. In appello, la cifra è stata ridotta a 30mila euro, ma solo nei confronti dell’imputato che ha effettuato il parziale risarcimento. La vittima è assistita dall’avvocata Elisabetta Gaibisso, mentre i due imputati sono difesi dagli avvocati Matteo Carpi, Igor Dante e Pierpaolo Bottino.
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