Genova: barbiere ucciso e mutilato, chiesto ergastolo per i due datori di lavoro
di Redazione
Il giovane assassinato era stato smembrato con una mannaia
Il pubblico ministero Daniela Pischetola ha chiesto la condanna all'ergastolo per Kamel Abdelwahab detto Tito, e ad Abdelwahab Ahmed Gamal Kame, detto Bob, in carcere dalla scorsa estate per l'omicidio di Mahmoud Abdallah (nella foto). L'egiziano di 19 anni era stato trovato senza testa e mani la scorsa estate al largo di Santa Margherita Ligure.
Oltre alla pena massima, la pm ha chiesto anche l'isolamento diurno per 18 mesi. Tito aveva dato la colpa a Bob. Aveva però ammesso che avevano agito perché il ragazzo, che lavorava per loro nella barberia di Sestri Ponente a Genova, li voleva denunciare per lo sfruttamento lavorativo a cui era sottoposto e per i mancati pagamenti. I carabinieri avevano scoperto che la mattina del 23 luglio, poche ore prima di essere ucciso, Mahmoud aveva ricevuto diverse telefonate da Aly e Bob. In una di queste, il titolare aveva detto alla vittima di andare a Sestri, dove gli avrebbero dato i soldi che gli spettavano come liquidazione visto che voleva andare a lavorare per un barbiere concorrente.
Nell'appartamento dormitorio, secondo l'accusa, i due lo avrebbero invece ucciso con un coltello e poi fatto a pezzi con una mannaia comprati poche ore prima in un negozio. Avrebbero poi messo il corpo in un trolley e lo avrebbero portato a Santa Margherita dove avrebbero buttato in mare la testa e le mani per non farlo riconoscere.
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