Genova, allarme aggressioni: cresce la violenza in ospedali e treni

di M.C.

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Il SIAP denuncia l’aumento degli episodi di insicurezza in città e chiede un piano di prevenzione che coinvolga tutte le istituzioni

Genova, allarme aggressioni: cresce la violenza in ospedali e treni

Le aggressioni a Genova sono in aumento, con episodi sempre più frequenti negli ospedali, sui treni e nelle stazioni ferroviarie. Il SIAP, Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, lancia l’allarme e chiede un intervento strutturato per affrontare il problema alla radice.

Emergenza – Il segretario provinciale del SIAP, Roberto Traverso, denuncia una situazione che sta diventando insostenibile: “Le aggressioni in città stanno aumentando in modo allarmante. Personale sanitario, infermieri, lavoratori delle ferrovie e cittadini sono sempre più esposti alla violenza”. Il fenomeno, secondo Traverso, non può essere risolto esclusivamente con la repressione, ma richiede un approccio multidisciplinare che combini prevenzione sociale e investigativa.

Criticità – Secondo il sindacato, a Genova si interviene solo dopo che la violenza si è già manifestata, senza una strategia di lungo termine. “Da anni denunciamo la mancanza di una vera politica di prevenzione, ma le istituzioni continuano a ignorare la necessità di affrontare il problema alla radice”, afferma Traverso. Il timore è che l’assenza di un piano strutturato possa aggravare ulteriormente la situazione.

Interventi – Il SIAP sottolinea che le misure adottate finora non sono sufficienti. “Non è certo con presidi fissi di polizia negli ospedali, composti da un solo operatore, che si può risolvere il problema della sicurezza nelle strutture sanitarie. E neanche aumentando qualche scorta sui treni si può pensare di contrastare efficacemente il fenomeno delle aggressioni”. La soluzione, per il sindacato, è un intervento preventivo di medio-lungo periodo, che coinvolga tutti gli attori istituzionali.

Disagio sociale – Oltre alla sicurezza pubblica, il SIAP richiama l’attenzione sulle emergenze sociali che contribuiscono all’insicurezza in città: gestione dei minori non accompagnati, supporto ai senza fissa dimora, assistenza psicologica per le persone fragili e anziane, prevenzione della violenza di genere. “Tutti questi aspetti non possono ricadere esclusivamente sulle forze dell’ordine”, evidenzia Traverso, sottolineando che da troppo tempo il problema viene sottovalutato.

Personale – A peggiorare la situazione c’è anche la carenza di organico tra le forze dell’ordine. “La Polizia di Stato sta facendo il possibile, ma le difficoltà sono enormi. I cittadini si sentono sempre più insicuri e servono risposte concrete”, dichiara il segretario provinciale del SIAP. La richiesta è chiara: serve un piano strutturato che unisca sicurezza e prevenzione per evitare che il fenomeno degeneri ulteriormente.

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