Genova, 43 condannati per gli scontri del 2019 contro il comizio di Casapound

di Marco Innocenti

1 min, 27 sec

Le condanne inflitte dal tribunale di Genova vanno dagli 8 mesi ai 4 anni. Condannati anche 4 poliziotti per il pestaggio del giornalista Origone

Genova, 43 condannati per gli scontri del 2019 contro il comizio di Casapound

Il tribunale di Genova ha condannato 43 dei 47 manifestanti antifascisti accusati perr i disordini scoppiati in piazza Corvetto il 23 maggio 2019 in occasione della manifestazione organizzata per protestare contro il comizio di Casapound. I manifestanti erano imputati a vario titolo di resistenza, porto di oggetti atti a offendere, travisamento e lancio di oggetti pericolosi. Le condanne vanno da 8 mesi a 4 anni. Per quanto avvenuto in piazza sono stati condannati, in un procedimento parallelo, anche 4 poliziotti del reparto mobile, responsabili del pestaggio del giornalista di Repubblica Stefano Origone, scambiato per un manifestante. In primo grado gli agenti sono stati condannati per lesioni a 40 giorni di reclusione.

Per 4 imputati, tra cui due manifestanti arrestati in piazza quel giorno, il tribunale ha deciso le condanne più pesanti con pene da 3 a 4 anni. "Giudichiamo eccessive alcune delle condanne soprattutto se paragonate a quelle dei poliziotti che hanno provocato gravi lesioni al giornalista di Repubblica Stefano Origone" commenta l'avvocato Emanuele Tambuscio. Nessuno dei 47 imputati era accusato di lesioni. Gli avvocati difensori attendono le motivazioni in vista dell'appello: nelle conclusioni avevano chiesto l'attenuante dell'aver agito per particolare valore morale della manifestazione contro un movimento che lo stesso tribunale nel corso delle udienze ha definito "notoriamente" fascista.

Durante la manifestazione, a cui avevano partecipato anche Cgil e Anpi, che erano rimasti in presidio sotto la Prefettura, un folto gruppo di manifestanti si era avvicinato in corteo alle forze dell'ordine che proteggevano una trentina di neofascisti riuniti in comizio in piazza Marsala. Lì, dopo il fallimento della mediazione da parte della Digos, erano partiti lanci verso l'interno della piazza a cui la polizia aveva risposto con fitti lanci di lacrimogeni e alcune cariche di alleggerimento. Fuori dal tribunale si sta svolgendo un presidio di solidarietà ai manifestanti condannati.