Genoa, da un capitan futuro (Criscito) all'altro (De Rossi)
di Gessi Adamoli
È Daniele De Rossi l’allenatore che l’ad Blazquez e la dirigenza genoana hanno scelto per provare a limitare i danni sino a gennaio quando sarà fondamentale intervenire in maniera mirata per tappare quei buchi in organico che la prima parte del campionato ha evidenziato in maniera impietosa: un difensore, un play ed un centravanti. E, nel caso il budget dovesse permetterlo, anche un portiere. Se affidarsi all’ex Capitan Futuro (singolare che quello fosse anche il soprannome di Criscito) sia stata la scelta migliore sarà solo il campo, come sempre giudice unico ed insindacabile, a stabilirlo.
Certamente, però, è stata sbagliata la tempistica. Una società con un direttore sportivo sul pezzo, che dunque vive lo spogliatoio e sa cogliere l’umore della squadra, non poteva non accorgersi che il rapporto tra l’allenatore ed i giocatori si era definitivamente deteriorato. E le esultanze, genuine e irrefrenabili, dopo la vittoria di Reggio Emilia ne sono la conferma.
Dunque un piano B doveva essere già pronto e scattare già nella notte che ha fatto seguito Sicuramente nessuno giocava contro l’allenatore, ma è come se i giocatori si fossero tolti un macigno dalla schiena. Erano più sereni, liberi di testa e non più rassegnati alla sconfitta, alla sciagurata sconfitta interna con la Cremonese. E invece si è andati avanti con un grottesco balletto Vieira no – Vieira sì sino a sabato mattina, quando è stata annunciata la separazione consensuale tra il Genoa ed il tecnico francese. Il che, attenzione, non vuol dire che Vieira si sia dimesso rinunciando totalmente all’ingaggio, ma com’è normale che sia le parti hanno raggiunto un accordo economico.
La coppia Criscito-Murgita ha funzionato meravigliosamente, ognuno ha portato il suo bagaglio di competenze e di esperienze. E sarebbe limitativo a anche ingiusto cavalcare la retorica del cuore rossoblù e del buon senso. Certamente hanno un forte senso di appartenenza e nel fare la formazione hanno dimostrato un grande pragmatismo che invece il loro illustre predecessore aveva smarrito. Però gli va anche dato merito di aver letto benissimo la partita e di aver anche avuto l'ardire di cambiare modulo in corsa (peccato che qualche grande giocatore dal passato glorioso non se ne sia accorto). “Abbiamo deciso di passare alla difesa a 4 ed abbiamo finito con due esterni di centrocampo molto più offensivi”, ha commentato a fine partita Murgita che, conoscendo alla perfezione pregi, difetti, carattere e personalità di tutti i giocatori della rosa, è stato un consigliere prezioso di Criscito e lo potrà anche essere di De Rossi.
Criscito e Murgita avrebbero dovuto andare in panchina anche domenica perché se lo meritavano ed anche per non mettere in difficoltà De Rossi. Quella con la Fiorentina è una partita da tripla, dovesse malauguratamente andare male è inevitabile che molti finirebbero per domandarsi se non fosse stato il caso di andare avanti con Mimmo e Roberto. In fondo anche Gilardino aveva iniziato come allenatore ad interim e aveva portato il Genoa in serie A.
Con De Rossi non è amore a prima vista, a causa del famoso schiaffone a Lapadula (campionato 2017-18), a Marassi è stato sempre accolto da una salva di fischi. Però ha personalità, carisma e temperamento, tutte caratteristiche che piacciono alla nostra gente. E dunque la scintilla può sicuramente scattare, soprattutto se i risultati saranno quelli sperati. Va giudicato senza pregiudizi e solo per quello che sarà il suo lavoro. Quando, dopo la promozione in serie A, Gilardino e Blazquez sembrava non riuscissero a trovare l’accordo, tra i possibili sostituti circolavano i nomi di Baroni (sedicesimo in serie A col Lecce) e di Vanoli (ottavo in serie B col Venezia). Vennero però bocciati inesorabilmente dai social. Ora Baroni, dopo aver allenato la Lazio, è al Torino e Vanoli è destinato alla Fiorentina e per altro molti di quelli che allora lo schifavano lo vorrebbero al Genoa.
La vittoria di Reggio Emilia è stata fondamentale per scacciare la crisi di risultati. Parallelamente si gioca una partita forse ancora più delicata e che riguarda il futuro societario del club. “Ora basta… Società fuori la verità” è stato scritto in uno striscione appeso qualche giorno fa ai cancelli della Gradinata Nord e firmato 1893. La prima bugia ha una data precisa: 25 giugno 2024. In diretta a Telenord l’ad Blazquez dichiara: “I 777 Partners godono di ottima salute, chi afferma il contrario è ridicolo”.
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